Gioco e sistemi pagamento, Castaldo (Microgame): 'Rischio cashless senza passaggio ibrido'

Roma - "Con questi requisiti di ingresso diverse migliaia di punti vendita e ricarica non avranno più la possibilità di stare nel mercato. Verrà quasi totalmente meno il contante e tutto questo altera il futuro del settore."

A sostenerlo è Marco Castaldo, Ceo di Microgame, nel suo intervento al dibattito e networking su "La riforma del gioco online e i sistemi di pagamento: tra sfide e opportunità", organizzato oggi, 19 settembre, a Roma, da Okto in collaborazione con Gioconews.it.

"A me interessa parlare di cosa cambia all’interno della filiera e nello specifico dei Pvr", esordisce Castaldo, esprimendo le sue preoccupazioni per il settore. 

"Un altro tema", aggiunge, "è il mercato in mano a due operatori per il 60 percento: questo modificherà ancora di più il settore. Ci stiamo interrogando anche molto sui costi in più che avrà la rete sui controlli e sui nuovi adempimenti."

E sottolinea in particolare che "dovremo lavorare molto sui giocatori perché altrimenti rischiamo di perderli."

Si chiede poi per quale motivo sia stato inserito il divieto dei contanti, invitando a fare delle distinzioni: "Molti punti Pvr potrebbero diventare corner o betting shop. E questo mi porta a parlare del bando, perché anche nel fisico ci sarà, o ci potrebbe essere, un’identificazione." 

"Le transazioni del giocato sono ormai dell’80-90 percento sul mobile. Dovremo trovare uno strumento per chi va al bar e gioca solo 10 euro, perché il rischio è che quando apri un wallet poi andrai a giocate sempre online o da casa."

Chiude sottolineando che "nel mercato non vedo tanto movimento. Nessuno sta facendo nulla anche se noi come fornitori di servizi vorremo avere tutto. Esiste poi un rischio: che si passi direttamente al cashless senza passate per strumenti ibridi e di transizione."