Ige 2024, il post divieto di pubblicità al centro dell'Imgl Masterclass
L'Imgl Masterclass che si tiene nell'ambito dell'Ige - Italian gaming expo & conference 2024 2024 organizzato da Gn Media si concentra sui divieti di pubblicità e sugli scenari futuri.
Roma - In materia di contrasto al gioco patologico "ritengo che sia necessaria una migliore campagna di sensibilizzazione e di collaborazione interistituzionale. Sicuramente la circostanza che il contrasto e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico sia tornato finalmente al centro del dibattito politico istituzionale costituisce già un primo e importante segnale. La legislazione e il monitoraggio del gioco permettano una gestione migliore della ludopatia. Investire quindi nella prevenzione è il punto centrale!".
Questo il pensiero di Laura Aria, commissario Agcom, espresso nell'ambito dell'Imgl Masterclass: "Divieto di pubblicità, cosa verrà dopo" organizzato nella giornata inaugurale dell'Italian gaming expo & conference 2024, oggi 18 aprile al Palazzo dei congressi di Roma.
Aria spiega infatti che "iI principali modelli normativi nazionali applicati in materia di gioco d’azzardo sono due, uno basato su operatori autorizzati che forniscono servizi in un quadro strettamente regolamentato e l’altro basato su un monopolio strettamente controllato. In base all’articolo 57 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, infatti, la prestazione del servizio del gioco non può essere vietata del tutto. Del resto, gestire fenomeni di forte dipendenza, come quello della ludopatia, con un approccio proibizionista nei confronti del mezzo, ovverossia il gioco d’azzardo, non sembra una soluzione efficace".
Il tema del proibizionismo è centrale in questa tavola rotonda pomeridiana moderata da Cosmina Simion, partner Simion & Baciu (Romania), che sottolinea come, in materia di divieto di pubblicità di gioco "ci sia una sorta di effetto domino partito dall'Italia, nel 2018, con il decreto Dignità. Invece c'è bisogno di comunicare quando il gioco è legale".
Peter Remmers, presidente Assissa Consultancy Europe (Olanda), invita a capovolgere il punto di vista: "Ci concentriamo sempre su chi ha un problma ma il problema può non essere così grande come pensiamo. Certo, la legge non aiuta, basti pensare che appena due giorni fa il Parlamento olandese ha accolto 10 proposte su 14 in materia di divieto di pubblicità del gioco. La buona notizia è che il ministero della Giustizia può decidere se accettare o meno queste modifiche".
Bill Pascrell, partner Princeton Public Affairs Group New Jersey, parla dei progressi, in materia di legalizzazione del gioco online e delle scommesse sportive, compiuti negli Stati Uniti: "Stiamo imparando dai nostri fratelli europei e festeggiando i dieci anni dall'abolizione della Paspa, la legge federale che vietava la regolamentazione delle scommesse sportive". E lancia un suggerimento: "I casinò terrestri devono trattare i giocatori come consumatori, che quando inciampano si fanno male".
Danielle Bush di Mc Carthy (Canada), racconta invece i primi due anni di gioco online in Ontario: "Il governo ha raddoppiato le sue entrate e già tre mesi fa eravamo la qarta giurisdizione di gioco del Nord America. Le persone sonno soddisfatte dell’approccio del legislatore e le linee guida in materia di pubblicità sono abbastanza chiare".
Tutti i relatori, compreso l'avvocato Stefano Sbordoni, concordano sul fatto che il divieto assoluto di pubblicità finisce per portare il giocatore verso il mercato nero: "Una pubblicità ben indirizzata è vantaggiosa - spiega Sbordoni - perché limita l'offerta illegale che fa concorrenza agli operatori legali che hanno regole da rispettare".
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