Roma - La fondazione Fair, nata recentemente su iniziativa di Sisal per promuovere un nuovo approccio al gioco responsabile basato su studi e ricerca, presenta oggi 18 aprile i risultati della sua prima ricerca in una tavola rotonda dal titolo “Un nuovo approccio al gioco responsabile" nell'ambito di Ige - Italian gaming expo & conference 2024 organizzato da Gn Media a Roma presso il Palazzo dei congressi.
Realizzata dalla società di consulenza OC&C, la ricerca esamina il panorama globale del mercato e gli strumenti del gioco responsabile, con l'obiettivo di identificare e studiare le migliori pratiche internazionali e valutare potenziali opportunità per il mercato italiano.
Durante la presentazione Luigi Nicola Serravalle e Giorgio Crainz, associate partner di OC&C, illustrano i risultati dello studio che identifica le migliori pratiche internazionali nel campo del gioco responsabile. A commentare i risultati della ricerca sono intervenuti la senatrice Elena Murelli (Lega); Alessandro Cattaneo (Forza Italia) e Mauro Del Barba (Italia Viva).
Matteo Caroli, presidente della fondazione Fair apre i lavori con il suo intervento: “Come primo passo abbiamo sentito la necessità di colmare gli attuali divari conoscitivi nel campo del gioco responsabile per fornire dati e know-how condivisi. In Italia non esistono Fondazioni indipendenti dedicate al gioco responsabile: con la fondazione Fair vogliamo promuovere una cultura del gioco che metta al centro la prevenzione, nonché il rispetto e la tutela delle persone, attraverso lo sviluppo di filoni di ricerca scientifica, studi e ricerche. Abbiamo poi l’obiettivo di promuovere collaborazioni e attività di studio con soggetti terzi qualificati, adottando così un approccio multidisciplinare e aperto al confronto con tutti.”
Luigi Nicola Serravalle, partner OC&C, introduce invece lo studio che identifica le migliori pratiche di gioco responsabile a livello internazionale: “Occupandoci da qualche anno in questo settore abbiamo notato un’assenza di formalizzazione, esistono in diversi luoghi fondazioni che normalmente sono sponsorizzate da operatori che pur trattando il tema del gioco responsabile non sono interamente focalizzate su di esso. Esistono solo quattro realtà di fondazione che sono nate esattamente per provare a gestire una risposta al tema della responsabilità. Sono tutte e quattro di origine anglosassone e ci hanno fornito una serie di elementi che ci hanno aiutato a comprendere il concetto di gioco responsabile. Queste aree sono sintetizzate in dieci punti: prevenzione, trattamento e assistenza, informazione, formazione., ricerca, intelligence, valorizzazione del settore, influenza e promozione, regole e standard e monitoraggio e reporting.”
Giorgio Crainz, Associate Partner OC&C, aggiunge: “Abbiamo ragionato su una declinazione italiana emersa da questa ricerca. Ci siamo interrogati sull’approccio da dare in termini di un modello di ricerca che sia indipendente e che possa portare una terza voce ascoltata e possa portare poi un coinvolgimento dell’ecosistema per arrivare a delle linee guida e regole comuni0. Il tema è quello di creare una consapevolezza e una cultura diffusa. Da qui siamo andati a vedere la panoramica legislativa e abbiamo visto una rappresentazione eterogenea rispetto all’applicazione delle leggi. In termini di misure legislative riportiamo temi come l’autoesclusione, la verifica dell’età, norme sulla pubblicità e tutto quello che è il training a supporto degli operatori che vanno a interagire con il cliente finale.”
Il deputato Alessandro Cattaneo della commissione Finanze afferma che il decreto è “una prova di maturità, un obiettivo che volevamo raggiungere da tempo. Ricordo gli anni difficili che ora ci siamo lasciati alle spalle, ho conosciuto il settore quando facevo il sindaco di Pavia e abbiamo combattuto perché i territori venivano travolti dal cambiamento generato. Le regole allora le hanno fatte i legislatori locali ma era una rincorsa continua. Sono stati anni complicati in cui il legislatore locale ha fatto regolamenti con la polizia locale, portando temi come il distanziometro e le distanze dai luoghi sensibili.
“Il risultato raggiunto oggi – evidenzia Cattaneo - è un passo in avanti ma la sfida continua e adesso è quella di rendere praticabile il tema del gioco responsabile. Per me un approccio rigido non funziona ma ora possiamo ragionare sul come e non sul se. Inoltre se nascono fondazioni come queste aiutano il legislatore nel lavorare. Ora cominceremo insieme a lavorare insieme: misurare la mappatura, individuare i processi credo sia la sfida da fare e lo faremo dialogando tra i legislatori stakeholder e funzionari. Abbiamo comunque fatto un salto importante e possiamo confrontarci su aspetti operativi.”
La senatrice Elena Murelli, dalla commissione Lavoro pubblico e privato, sottolinea: “L’Italia può essere leader per realizzare questo tipo di attività di supporto alle istituzioni nel processo decisionale. Senza dubbio dobbiamo contrastare la ludopatia ma dobbiamo sapere anche che la cifra spesa dallo stato per combatterla insieme al gioco illegale è pari a due miliardi di euro. In questo senso la fondazione da un supporto importante nell’osservare i giocatori.”
“Il gioco online - prosegue la senatrice Elena Murellli - andava regolamentato perché da un lato tutela il giocatore e dall’altro pone quelle regole che servono alla tutela stessa dell’utente. Poi ci permette di regolamentare gli stakeholders e anche in questo caso solo attraverso un ente terzo come la fondazione possiamo conoscerli meglio anche per stabilire una normativa nuova che tuteli giocatori, operatori e distributori.”
Il deputato Mauro del Barba della commissione Bilancio, tesoro e programmazione afferma: “Sono convinto che oggi sia buona giornata per il paese; dobbiamo fare una riflessione generica sul rapporto tra politica, impesa e opinione pubblica perché tutti abbiamo avuto parte in questa vicenda. Vengo da una cultura che concepisce il gioco come crescita della persona ma in passato l’idea di riformare il paese si scontrava con un’opinione pubblica contraria. Ora, con la nuova legislazione sono molto contento che abbiamo raggiunto un modello anglosassone ma c’è stato un momento in cui la regolamentazione creava dei mostri fino ad arrivare a una demonizzazione che addirittura alimentava la ludopatia: finalmente abbiamo trovato una via d’uscita.”