Giuseppe Volpe, Managing Director di CuiProdest, ha moderato il panel sugli esports, la scommessa dei bookmaker. Importante il field dei relatori a partire da Luca Pagano, CEO e Co-founder di Qlash: “Per me è stata sempre un’evoluzione il rapporto tra poker, gaming, gambling ed esport e non una rivoluzione. In Qlash abbiamo applicato quello che ho imparato in PokerStars. Abbiamo voluto creare un ecosistema dove l’organizzazione è importante così come la competizione, ma per noi è centrale lo sviluppo della tecnologia. Sotto la macrocategoria dell’intrattenimento c’è il gaming e la competizione. In Qlash, l’iscrizione è gratuita e si possono vincere anche montepremi importanti. Poi c’è il lato betting che per noi è aggiuntivo: non vogliamo diventare un bookmaker, ma le scommesse saranno un verticale all’interno del nostro canale di intrattenimento. La stragrande maggioranza della nostra fan base è di 25-35 anni ed è in target con il gaming. I giocatori, però, vogliono vivere un’esperienza e non consumare un prodotto. È fondamentale sarà la trasparenza e la sicurezza.”
Luigi Ughi, CEO & Co-founder di Giotto Solution, ha spiegato il prodotto creato da tempo per le sale e per il gioco online basato proprio sulle competizioni video sportive: “Già da tanto tempo abbiamo creato una piattaforma per scommettere sugli esport sia per l’online che per il retail. Non possiamo ancora produrre contenuti per via della regolamentazione che stiamo spiegando in questo panel, ma li compriamo laddove sono già certificati e ufficiali. Federazioni di paesi esteri ci consentono di poter vendere le partite nei nostri canali. Il nostro percorso va avanti da 5 anni e con Adm non c’è il modo di trovare un’apertura e vediamo quanto nei negozi ci sia bisogno di questi prodotti. Conosciamo bene tutti i verticali dei betting shop, ma ci sono dei buchi temporali, anche nel gioco online, che gli esport aiuterebbero a colmare, oltre a pescare su una fan base di utenti ancora più giovane. Siamo partiti dal calcio e dal basket che tutti conoscono molto bene, ma le prospettive di gioco sono davvero tantissime. Abbiamo già fornito tutta la documentazione richiesta e stiamo aspettando da tempo una posizione ufficiale. Ci sono tanti siti illegali dove puntare senza tutela e questo dovrebbe spingere il regolatore a ufficializzare tutto.”
A fare la cornice normativa è stato Stefano Sbordoni, Founder di Sbordoni&Partners, legale esperto di gioco: “Bisogna distinguere molto bene la realtà esportiva rispetto al verticale del betting. L’interazione è una conseguenza naturale e le distinzioni vanno fatte a livello di utenza perché la fan base va tutelata con il limite della maggiore età. Le noiosità della legge che conosciamo sono utili a tutelare, però, il cliente. Per il betting serve la certezza dei risultati e quella dei regolamenti applicati alle competizioni. Fatti salvi questi due elementi, non vedo problemi per quello che riguarda l’applicazione del betting. Poi c’è l’aspetto commerciale e gli operatori devono domandarsi quanto interesse suscita e quale audience potenziale c’è.”
Giancarlo Guarino, esperto di Ordinamento sportivo, docente della Scuola dello Sport Coni, ha completato e approfondito l’aspetto legale: “Il punto nodale è la certezza del risultato e anche in questo aspetto si innesca il riconoscimento degli esport come realtà sportiva. In Italia, a livello normativo, l’approccio non è semplice. Il Coni aderisce al Cio e ne subisce le sue posizioni. Il primo evento olimpico dovrebbe essere nel 2027 e il fenomeno dovrà essere riconosciuto. Ma siamo stati traslati dal 2025 al 2027 e questo slittamento non è stato un caso. Uno dei problemi è il produttore e fornitore delle piattaforme di gioco che rappresentano un ostacolo in alcuni casi.
Al momento il Cio dà mandato alle singole federazioni che si occupano di esport e questo crea molti problemi di organizzazione e riconoscimento. Non esiste una regolamentazione omogenea e questo sarebbe il vero salto in avanti. Temo che, in questa fase, non sia una base utile per il betting proprio per questa incertezza normativa.”
Graham Wood, Country Manager, Italy di Bet365, ha dichiarato: “Bet365 offre molti contenuti sugli esport. Ci basiamo sugli eventi della Sis, che si occupa anche di ippica, per assicurare l'integrità delle sessioni di gioco. Sono professionisti che giocano competizioni di basket che durano 20 minuti e anche partite di calcio. In 13 stati negli USA sono stati riconosciuti come prodotti ufficiali come Fanduel e anche Bet365 in New Jersey e altri Stati offre prodotti. L’Italia, insieme ad altri Stati Ue, è stata piuttosto veloce per offrire prodotti di gioco basati su queste competizioni esportive. Tuttavia, in alcuni mercati, il 10 percento della raccolta su calcio e basket ormai si basa sugli esport. Speriamo che Adm si convinca che in Italia si possano offrire questi eventi nel breve periodo.”