Ige 2025, Lazzarini: ‘La leadership moderna tra innovazione e cambiamento’
Come si evolve il ruolo del leader in una società che cambia di continuo? Paola Lazzarini analizza questo tema all’Italian Gaming Expo & Conference.
Scritto da Cc
“Negli ultimi tre anni sono successe molte cose tra cui fenomeni che hanno inciso sulla crescita professionale di cui non possiamo fare finta di niente. Parliamo di una situazione che porta gli uomini d’azienda a trattarla con due modalità: la capacità di cambiare, intesa come orientamento all’innovazione, e la capacità di rispondere in maniera immediata alla turbolenza.” A introdurre questi concetti nel corso dell’Italian Gaming Expo & Conference è Paola Lazzarini, head of Csr, senior consultant manager di Cegos, intervistata da Stefano Saladino, marketing innovation advisor, durante il panel “Guidare il futuro: la leadership moderna tra visione e innovazione” che si svolge oggi 10 aprile al Salone delle Fontane di Roma.
Lazzarini all’inizio spiega che “dal secondo dopo guerra il cambiamento è diventato una costante con una complessità che prima non era immaginabile e come l’innovazione deve diventare una sorta di amico.” Sono temi fondamentali anche per analizzare il concetto di leadership che oggi è cambiato drasticamente. Il nuovo orientamento è infatti “legato all’open leadership secondo cui il leader si deve prendere cura delle persone che lavorano con lui. L’obiettivo è garantire una linea guida nel contesto professionale e accompagnarla verso un’innovazione di processo e di vita quotidiana.”
Fondamentale è il concetto di gentilezza non intesa “come buone maniere. Addirittura prima era un termine antitetico alla leadership ma in realtà è un concetto che ha bisogno di basi solide perché il vero leader deve essere capace di assumersi la responsabilità e allo stesso tempo di guidare le persone a prendersi le proprie responsabilità. Il leader gentile si prende cura dell’altro in un percorso di crescita e costruisce una credibilità sul suo operato e su quello delle persone che gestisce”.
Il leader inoltre deve essere “un traghettatore gentile ma solido nei comportamenti. Uno degli aspetti dell’innovazione è legato proprio a questo. Il leader infatti crea spazi appositi a elaborare le idee e lascia spazio al diritto all’errore. Questo perché chi fa sbaglia e nel momento in cui mi oriento all’innovazione devo avere il diritto di sbagliare. Il leader innovativo affronta questo tema in un’ottica di collaborazione perché si cresce grazie alle divergenze e non alle convergenze”.
Lazzarini fa un focus anche sui giovani che oggi più che mai si sentono cittadini del mondo. Per loro è importantissimo “un’offerta di carattere professionale che raggiunga i loro valori e quando questi vengono traditi sono più pronti a cambiare.” Tra le sfide odierne legate all’innovazione c’è anche l’intelligenza artificiale e la vera sfida è usare “l’Ai con intelligenza emotiva perché se usata e non gestita rischia di essere fine a se stessa”. Un esempio pratico è la selezione del personale perché “per capire le capacità reali degli individui è necessaria l’intelligenza emotiva”.
In ultimo Lazzarini analizza anche il ruolo della Dei (Diversity, equity, inclusion) nell'innovazione della Governance aziendale e spiega che la diversità nei board” guida decisioni più innovative, integrando punti di vista differenti che stimolano soluzioni fuori dagli schemi”. Fondamentale anche “l’equità nei processi di leadership che aumenta l'agilità organizzativa, distribuendo potere e responsabilità in modo più consapevole e sostenibile.
Inoltre l'inclusione “crea engagement diffuso, rafforzando la partecipazione e il senso di appartenenza, fondamentali per l'evoluzione della cultura aziendale” e infine le aziende con una governance Dei-oriented “sono più resilienti, in grado di adattarsi meglio al cambiamento e anticipare le esigenze del mercato”.