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Report Luiss, Pozzolo (Luiss): 'Gioco, preservare regime concessorio e garantire stabilità normativa'

03 ottobre 2023 - 12:05

Alberto Pozzolo (Luiss Business School)illustra i trend relativi alla crescita del settore del gioco nel post pandemia e le percezioni di giocatori ed esercenti. Ecco il report integrale.

Scritto da Ac

Roma - “Siamo di fronte a un riordino del settore. Fin qui abbiamo un'esperienza di un regime concessorio che ha funzionato bene ma sta attraversando una fase di incertezza. È necessario preservare il regime concessorio, garantire una stabilità normativa che consenta agli operatori di valutare meglio la sostenibilità dei propri investimenti. Un assunto valido anche a livello territoriale, per assicurare la messa a bando regolare delle concessioni per garantire la concorrenza. Dal canto loro i concessionari possono e devono svolgere un ruolo di interlocuzione attiva, il fatto che ci sia una concentrazione del settore, con qualche decina di operatori grandi può rendere la collaborazione più facile”.

 

Parole pronunciate da Alberto Pozzolo, Osservatorio Mercati regolati della Luiss Business School, nel suo intervento dell’evento “Sostenibilità, Responsabilità e legalità del gioco pubblico in Italia”, organizzato dalla Luiss Business School e in calendario oggi, 3 ottobre, presso il chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva, a Roma.

 

Pozzolo quindi rimarca: “Crediamo sarebbe utile una maggiore collaborazione per avere più dati per svolgere un'analisi quantitativa e qualitativa. Il rapporto presentato oggi fornisce indicazioni per caratterizzare meglio le problematicità e quali sono le loro dimensioni. Crediamo che il proibizionismo e il paternalismo avrebbero effetti negativi e che di conseguenza una parte dei giocatori si sposterebbe verso il canale illegale. Altrettanto centrale è la sostenibilità, in quanto il settore offre un divertimento sostenibile, legale, responsabile, non danneggia i giocatori, fornisce allo Stato risorse da destinare ad altre attività di interesse pubblico”.

 

Nel suo intervento inoltre il ricercatore dell'Osservatorio Mercati regolati della Luiss Business School, snocciola alcuni dati: “Abbiamo visto il parziale recupero del gioco dopo la caduta nel 2020-2021, la spesa per il gioco fisico è salita ed è tornata al livello medio di prima della pandemia. In parallelo anche la spesa per il gioco online è fortemente aumentata. Ovviamente aspettiamo i dati del Libro blu dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, ma si stima che nel 2022 – la spesa complessiva per il gioco sia stata al di sopra di quanto registrato fino al 2019. Questo implica una crescita del fatturato degli operatori e delle entrate per l'Erario.

Dalla nostra analisi poi emerge come il settore del gioco abbia un livello di concentrazione non elevatissimo come l'high tech, ad esempio, per cui il fatturato delle prime 10 imprese equivale ai 2/3 del fatturato complessivo. Quindi 10-20 operatori gestiscono la maggior parte del mercato, le imprese con la concessione di Adm sono poche centinaia, e 2mila le imprese comprese dal codice Ateco del comparto lotterie, scommesse e case da gioco.

Quanto ai giocatori, li abbiamo divisi in tre gruppi, in base alle motivazioni che li spingono a giocare: il 43 percento di loro è 'animato da spirito ricreativo', sono consapevoli, alla ricerca di distrazioni; il 35 percento sono 'attratti dall'incertezza dell'esito e dalla possibilità di una grande vincita – hanno ad esempio una probabilità più bassa di essere laureati rispetto agli altri e tendono ad essere più anziani -; il 22 percento dei giocatori sovrastimano le possibilità di vincita, hanno delle dispercezioni.

I giocatori che hanno segnalato di non avere consapevolezza e di pensare al gioco come un modo rapido per fare soldi, e alla necessità di dover continuare a giocare per appianare le perdite, sono pari al 4 percento del totale, una quota ridotta che deve essere oggetto di attenzionr, di campagne per aumentare la consapevolezza. I più vulnerabili al gioco illegale mostrano una percentuale di laureati più elevata della media, e sono mediamente più giovani”.

Pozzolo poi apre un focus sul gioco illegale: “Partendo dai risultati raccolti dall'indagine Ipsos e guardando all'importo medio giocato è stata costruita una stima del valore del gioco illegale, intesa come spesa: è intorno a 1,9 miliardi, con una perdita per l'Erario di circa un miliardo all'anno,

Chi gioca illegalmente? Anche fra i giocatori 'consapevoli' spesso non c'è consapevolezza di cosa vuol dire 'gioco illegale' e delle sue conseguenze. Servono campagne di informazione che permettano di accrescere la consapevolezza di questo e dei suoi effetti.

Quanto alla diffusione del gioco illegale in Italia, per tutte le diverse categorie di giocatori si rileva una percezione molto elevata, pari all'80 percento; più basso è il livello di percezione degli esercenti, c'è una grossa differenza fra i gestori delle sale dedicate e scommesse e che ospita giochi come bar e tabaccherie: percezione della diffusione più alta. Parallelamente a questa percezione, viene anche maggiore disponibilità a mettere in atto delle azioni per contrastare il gioco illegale”.

Infine, tirando le somme, dalle risultanze dell'indagine Luiss, “il gioco sembra essere una normale attività di svago per la maggior parte dei giocatori, il settore è maturo con un impatto economico ed erariale rilevante, c'è una percentuale di giocatori inconsapevoli ma limitata rispetto al totale. Il regime di controllo realizzato con il sistema delle concessioni sembra aver funzionato bene, quindi va capito cosa si può fare, quali sono le problematiche ancora aperte.

Ci sono tre punti: la lotta all'illegalità, la consapevolezza dei giocatori, la stabilizzazione del quadro normativo.

Nell'ambito della lotta all'illegalità, sono state intraprese azioni per aumentare l'intensità della vigilanza, per reprimere il gioco illegale e l'economia sommersa collegata.

Va aumentata la consapevolezza dei giocatori sulle conseguenze del ricorso al gioco illegale e le sanzioni che ne derivano con strumenti repressivi, culturali e tecnologici, a maggior ragione con la crescente diffusione del gioco online, con programmi informativi ed educativi.

Poi, andrebbe accresciuta la capacità dei gestori di individuare comportamenti di gioco eccessivi, anche attraverso la formazione, e con iniziative per stimolare i giocatori ad avere comportamenti consapevoli”.

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