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Scalea (Centro studi Machiavelli): 'Sul gioco una politica fallimentare su tutti gli aspetti'

07 novembre 2023 - 16:15

Secondo il presidente del Centro studi la politica proibizionista messa in atto da tutti i governi negli ultimi anni ha fallito tutti i suoi obiettivi.

Scritto da Dd

Roma - "Una politica proibizionista nei confronti del gioco che ha fallito anche nei termini economici e fiscali". Lo ha detto Daniele Scalea, presidente del Centro studi Machiavelli, nel suo intervento del convegno “Gioco legale, regole uniformi per garantire sicurezza, legalità e diritto”, organizzato da Istituto Milton Friedman Institute di concerto con Acadi – Confcommercio, Egp-Fipe, As.tro - Confindustria Sit, Sapar, oggi, 7 novembre, nella Sala della regina della Camera dei deputati.

Scalea ha portato principalmente dati, partendo dai 44 miliardi di raccolta del settore del gioco legale, con contributo alla fiscalità di 8 miliardi di euro. "Tutto l'indotto del settore", spiega, "secondo dati della Cgia di Mestre, alimenta 53 mila imprese e altre 50.000 posti di lavoro. Numeri che derivano da un autentico boom che si è verificato tra il 2006 e il 2016, quando si è passati da una raccolta di 15 miliardi ad una raccolta di oltre 26 miliardi, con un conseguente aumento anche del contributo alla fiscalità. 2006 2 miliardi 2019 più di 6 miliardi".

Nel frattempo c'è stato anche un considerevole aumento della tassazione, che ha provocato, riporta ancora Scalea, "un calo del fatturato dell'industria, da 3,3 miliardi a 2,2 miliardi per le slot e da 4,8 per le video lotterie".

"Per quanto riguarda l'online, riporta Lottomatica, la quota online sul totale è passata dal 33 al 56 percento nel periodo dal 2021 al 2023. Relativamente alla tassazione oltre al Preu, che è la tassazione di base, con l'aliquota che oggi è al massimo, ci sono ora vari altri balzelli che nel corso degli anni sono stati posti".

Dall'imposta aggiuntiva del 6 percento sulle vincite superiori ai 500 euro, alla tassa sui singoli apparecchi pari a 100 euro per ogni unità, imposta sulle vincite derivanti da Vlt superiori ai 200 euro, e un progressivo abbassamento del payout. "Questo (abbassamento del payout, Ndr) è stato considerato da molti analisti uno degli elementi che ha portato numerosi giocatori italiani a spostarsi verso l'online, e verso il gioco illegale", aggiunge Scalea. "Il payout su Awp è stato abbassato infatti di ben 9 punti percentuali nel giro di 6 anni".

Una situazione che, nel confronto con gli altri paesi, vede "il peso totale della tassazione sul margine operativo in Italia è superiore di oltre il 30 punti percentuali rispetto alla Germania e al Regno Unito, e di oltre il 20 percento rispetto alla Spagna. Oltre alla tassazione C'è stato anche un progressivo e avrei cedimento delle normative oggi il numero degli Awp su territorio nazionale è diminuito di 160mila unità".

"Abbiamo avuto indubbiamente delle scelte di tutti gli ultimi governi vi ricordo di tutti i colori, di adottare una politica di tipo proibizionista e punitiva verso il settore. Se lo scopo era quello di dissuadere gli italiani dal giocare, questo non è stato raggiunto: nell'ultimo decennio in, infatti la spesa complessiva degli italiani sul gioco è aumentata, nel 2012 era di 88, 5 miliardi nel 2021 era 111,1 miliardi".

"L'unico effetto della politica proibizionista", chiude Scalea, "è stato dal gioco fisico si è passati verso l'online o addirittura verso il gioco illegale. Questo non è stato un passaggio neutro, non restato dal punto di vista della fiscalità, non lo è stato dal punto di vista dell'indotto e dell'occupazione. Quindi è una politica che, come il centro Machiavelli ha segnalato ai decisori politici, ha fallito nel suo obiettivo di cercare di influire pesantemente nel modo in cui gli italiani decidono di spendere il loro denaro nel loro tempo libero, ma è fallito anche nei termini economici e fiscali".

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