Studio I-Com, Alparone (Conf. Regioni): 'Necessario normare attraverso un processo di condivisione'
Secondo il coordinatore della commissione Affari finanziari Conferenza delle Regioni e delle Province autonome 'il tema della riduzione del gioco patologico attraverso la segnalazione di luoghi è superato'.
Roma - “È necessario il coraggio di normare attraverso un processo di condivisione, perché siamo in una situazione paragonabile a una profonda giungla normativa che non fa servizio al cittadino come dovrebbe. Avendo da una parte delle entrate e, dall'altra, delle uscite consistenti, stiamo facendo un ragionamento con il governo anche con alcuni aspetti di natura tributaria, considerando anche una evenuale compartecipazione degli enti locali ai proventi dal gioco".
Così Marco Alparone, coordinatore della commissione Affari finanziari della conferenza delle Regioni e delle Province autonome, intervenendo al seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” di oggi, mercoledì 8 maggio, organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com in collaborazione con Igt per approfondire – insieme a una platea selezionata di rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria e aziende –la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia.
"Lo sforzo che stiamo facendo è quello di portare ordine attraverso un confronto che passa da un’assunzione di responsabilità, che deve essere condivisa", spiega Alparone, tenendo conto di quello che fanno gli enti a livello di prevenzione nel proprio territorio. "Il gioco d’azzardo può diventare patologico e vanno messe in campo anche delle risorse per prevenire questo problema. Ci sono anche una serie si aspetti di impatto sociale."
"Il tema della riduzione del gioco patologico attraverso la segnalazione di luoghi è superato perché il fenomeno del gioco ha avuto negli anni una profonda trasformazione. Oggi ci occupiamo del retail ma parliamo anche del gioco online. Questa è una strada che stiamo impostando con il governo, non ragioniamo in termini di luoghi ma in termini di bisogno: il primo tema è il coraggio di normare, ridurre l’aspetto legato al fenomeno del gioco illegale che produce lo stesso gioco patologico e stesso di impatto sociale e che non possiamo governare."
Chiude, Alparone, sottolineando che "questo primo aspetto da normare, mettendo al centro il tema della formazione degli operatori, va di pari passo al tema dell’educazione di chi si avvicina e gioca con vari strumenti a disposizione. Il secondo aspetto è quello di approvare strumenti che accompagnano sotto il profilo dell’assistenza chi subisce il gioco patologico. È importante evitare l’accesso al gioco chi gioco in manera patrologica; se il gioco è regolamentato accompagna queste persone all’accesso a un sistema di assistenza. In questo il confronto non è semplice perché ogni territorio ha la sua esigenza.”
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