Studio I-Com, Ferro (ministero Interno): 'Fondamentale riordinare gioco togliendo spazio a criminalità'
Il sottosegretario al ministero degli interni, Wanda Ferro, intervenendo al seminario di I-Com e Igt, annuncia che 'sono in corso i lavori del Mef sul riordino del gioco pubblico finalizzati ad attuare misure uniformi anche su distanze e luoghi sensibili'.
Scritto da Cc
Roma - "È fondamentale riscrivere una norma (per il gioco pubblico, Ndr) che abbia una unicità nel Paese, con la possibilità di valorizzare il fattore della sicurezza e senza lasciare spazi per la criminalità.”
Lo ha detto Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al ministero dell'Interno, nel suo intervento al seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” di oggi, mercoledì 8 maggio, organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com in collaborazione con Igt per approfondire – insieme a una platea selezionata di rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria e aziende –la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia.
“Con la delega sul riordino del gioco a distanza", continua Ferro, "credo che sia stata posta la giusta attenzione al settore, anche fissando principi della delega, con l’esecutivo che è pronto ad adottare decreti legislativi. È stato adottato un primo decreto, e siamo in attesa che si realizzino i presupposti tra Stato, Regioni ed enti locali, per il riordino del sistema del gioco pubblico attraverso reti fisiche. Con riguardo a riordino rete fisica è imprescindibile un percorso di riordino normativo, e sono in corso dei lavori del ministero delle Finanze sul riordino del gioco pubblico finalizzato ad attualizzare misure uniformi anche su distanze e luoghi sensibili, oggi frammentati con leggi regionali molto diverse fra loro.”
"Il regime di proroghe, se da una parte ha preservato le esigenze dello Stato, ha contribuito a creare un incertezza di un orizzonte temporale certo per effettuare degli investimenti".
“Bisogna sostenere il gioco legale, regolato dallo Stato, e lo si fa per arginare il gioco illegale. Per milioni di italiani il gioco è puro divertimento, entrata nella quotidianità, un'attività ordinaria svolta in modo responsabile, matura e consapevole. Credo che possa svolgersi più facilmente con regole uniformi e in trasparenza, con operatori che siano capaci di individuare quei comportamenti legati a dipendenza patologica.”