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Segnali di crisi per il gioco: raccolta a -4%, cedono Superenalotto e slot

17 dicembre 2013 - 09:26

Altro che aumento delle giocate e maggiore propensione al gioco. Nel 2013, gli italiani, hanno speso meno del 2012 nel tentare la sorte per una raccolta complessiva del settore che - secondo le stime di GiocoNews.it – dovrebbe attestarsi al di sotto degli 85,5 miliardi di euro. Ovvero, oltre 2 miliardi in meno (circa il 2,5%) rispetto all'anno precedente. Se il trend del trimestre corrente dovesse essere confermato, in effetti, la spesa effettiva da parte degli italiani in prodotti di gioco legale sarà di circa 700 milioni in meno (- 4 percento), scendendo a circa 16,7 miliardi di euro. Ma con circa 69 miliardi di euro tornati nelle tasche dei giocatori sotto forma di vincite.

Scritto da Alessio Crisantemi


Ma oltre ai ricavi per la filiera, a diminuire, è inevitabile, sono anche le entrate erariali, con circa 150 milioni di euro in meno rispetto al 2012 che finirà nelle casse dello Stato (-2,5 percento circa), in virtù dei circa 7,8 miliardi di euro stimati alla chiusura dell'anno.

 

L'ANALISI - Si tratta pertanto di una forte contrazione delle entrate statali, tenendo conto che, negli ultimi anni, il gettito era andato crescendo arrivando a sfiorare, nel 2011, gli 8,8 miliardi di euro. Segno evidente che le disponibilità economiche degli italiani sono minori rispetto agli anni precedenti, ma al tempo stesso, che il mercato ha raggiunto una saturazione, anche per via dell'emersione della rete illegale. Fino agli scorsi anni, in effetti, non bisogna mai dimenticare che, se la raccolta continuava a crescere, era dovuto soltanto in minima parte alla maggiore propensione da parte degli italiani al gioco (che non è mai mancata, anzi), quanto piuttosto allo spostamento di risorse ottenuto progressivamente, con gli investimenti dei giocatori una volta effettuati su circuiti illegali e ora quasi esclusivamente su quello legale, come confermato anche dai dati forniti più volte dall'Amministrazione dei Monopoli di Stato alle Camere. E ora, anche se di cifre da sottrarre al gioco lecito (o a quello che potremo definire 'ibrido', pensando ai punti di raccolta non autorizzati in quanto privi ci concessione, come i Ctd che raccolgono scommesse stimati in oltre 5000 puntinella Penisola), ce ne sarebbero ancora molte, con la contrazione della spesa si ha un conseguente calo delle performance erariali e del comparto. A sfatare anche l'altro luogo comune che vorrebbe che, in periodi di crisi, i cittadini siano portati a giocare di più.

 

L'ANDAMENTO DEI GIOCHI – Tra i vari giochi compresi nel portafoglio dei Monopoli di Stato, l'unico a crescere è il Lotto, che grazie anche alla sua modalità istantanea del 10eLotto, registra una raccolta di circa 6,3 miliardi nel 2013,  per un aumento di circa il 2 percento sul 2012.  La spesa per i giochi online, con poker e casinò in testa, rimane sostanzialmente stabile rispetto ai valori dello scorso anno, cioè intorno ai 550 milioni di euro.

A frenare sono invece le slot – nonostante vengano ancora considerate oggi dall'opinione pubblica come il maggior pericolo per i giocatori - che superano di poco i 25,1 miliardi di euro, per un calo di oltre l'8 percento rispetto a un anno fa. Sostanzialmente stabili le videolottery, con circa 21,5 miliardi di euro, per una crescita marginale rispetto all'anno precedente, nonostante una maggiore distribuzione di terminali sul territorio nazionale.
Segno meno anche per le lotterie tradizionali (-1,2 percento) e per quelle istantanee (circa 9,6 miliardi di raccolta). In controtendenza, invece, scommesse sportive e bingo, con le prime che registrano una spesa di oltre 730 milioni (+5%), mentre il bingo cresce dell'1,8% a 560 milioni. Le scommesse ippiche continuano il declino, con -16,5 percento (circa 850 milioni). Ma il crollo maggiore, tuttavia, lo registra il Superenalotto e derivati, con una raccolta di 'appena' 1,4 miliardi, che significa il 22 percento in meno rispetto all'anno precedente.

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