Ddl Bilancio, no del Governo a emendamento giochi e chiesta riformulazione sull'ippica
L'emendamento sulle proroghe giochi riceve il parere contrario del Governo, che chiede di riformulare quello sull'ippica.
Dopo l'accantonamento da parte della commissione Bilancio della Camera, probabilmente dovuto alla mancanza della relazione tecnica, l'emendamento al disegno di legge di Bilancio di Lupi (NoiM) 30.5 (e c'è anche il 30.6 di Cortellazzo, Fi, di identico contenuto) sulla proroga delle scadenze delle concessioni per la raccolta a distanza dei giochi pubblici ottiene il parere contrario del Governo ed è dunque destinato, salvo improbabili colpi di scena, alla bocciatura.
Nel suo parere, l'Esecutivo segnala infatti la mancanza della relazione tecnica, senza la quale “non è possibile formulare alcun compiuto parere, né indicare la necessaria riformulazione dell’emendamento quanto alla previsione dell’allocazione a bilancio delle entrate derivanti dalla proposta”. Per di più, Il Governo esprime "forti perplessità derivanti dal carattere derogatorio e anticoncorrenziale, in contrasto con il diritto unionale, delle previsioni contenute” nella proposta emendativa. Non solo, nel parere si esprimono "le superiori perplessità sulla formulazione della proposta, che appare contraddittoria e idonea a generare contenzioso".
Quanto invece all'emendamento di Foti (Fratelli d'Italia) sul rifinanziamento del Fondo per il funzionamento degli impianti ippici, il 78.022 nel suo parere il Governo effettua alcune rilevazioni di natura finanziaria e nella stesura, chiedendone la riformulazione.
In dettaglio, evidenzia che "laddove il fabbisogno segnalato in Rt si riferisse alle esigenze soddisfatte con la proposta emendativa riformulata, (46 milioni di euro 'incomprimibili' rispetto a 41,3 milioni già insistenti sull’apposito capitolo di spesa) lo stanziamento richiesto risulterebbe eccedente rispetto al fabbisogno. Tutto ciò premesso, per una valutazione definitiva, occorre acquisire una nuova Rt". Inoltre, "la proposta deve essere integrata per prevedere il concerto del Mef per l’emanazione del decreto di definizione dei criteri di riparto del Fondo", e comunque, "la proposta appare mal formulata in quanto dovrebbe prevedere il rifinanziamento dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 870 della L. 234 del 2021 e non del capitolo di spesa 2299 dello stato di previsione del Masaf". Non solo: "la disposizione di copertura non risulta correttamente formulata, poiché non fa espressamente riferimento al rifinanziamento disposto dall’articolo 152 del presente disegno di legge di bilancio".
Si ritiene dunque necesssario riformulare il comma 3 nei termini che seguono: “3. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 […] si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, così come rifinanziato dall'articolo 152, comma 3, della presente legge.”
Invece, con riferimento alla copertura finanziaria proposta, mediante riduzione delle risorse di cui all’articolo 1, comma 200, della legge n. 190/2014, si rinvia alle valutazioni politiche.