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Gli ippodromi come monumenti: l'esempio della Spagna

14 agosto 2024 - 10:08

È ora di valorizzare gli ippodromi anche dal punto di vista turistico, invogliando il pubblico a scoprirli come si fa con le città d'arte. Un esempio in tal senso può venire dalla Spagna, prima protagonista del nostro speciale.

Scritto da Fm

"Far acquisire nuovamente un riconoscimento sociale positivo relativo ai valori dell’ippica, perseguendo l’obiettivo di una integrazione tra ippica, attività socio-culturali, turismo e rapporto con la natura.”
Questo è uno dei punti che campeggiano nel programma delle iniziative di comunicazione del ministero dell’Agricoltura per il 2024, proponendosi di
rilanciare un settore fortemente in crisi ormai da anni.
Sarebbe ora, verrebbe da dire, ma “come farlo” dal punto di vista turistico?
Il Masaf ci sta provando con il Palio delle regioni, circuito di 21 tappe in 21 storici ippodromi italiani  in cui ai convegni di corse si affiancano eventi culturali
ed enogastronomici “per accompagnare gli appassionati e i neofiti alla scoperta della bellezza del territorio”.
Ma per ampliare le possibilità di successo, perché non trarre ispirazione da quello che fanno già alcuni ippodromi stranieri e italiani?
Abbiamo trovato alcuni casi, protagonisti dello speciale su turismo e gioco pubblicato sul numero di luglio - agosto della rivista Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).

Il primo viene dalla Spagna.

VISITE GUIDATE NEGLI IMPIANTI IPPICI A MADRID, SAN SEBASTIÁN E SIVIGLIA  - Gironzolando sul web in cerca di “modelli virtuosi”, balza agli occhi il progetto che sta portando avanti Hipotour, agenzia di viaggi turistici di Madrid, che è partita proprio dal celebre ippodromo cittadino della Zarzuela per avviare la propria attività.
Una struttura che comunque offre già svago e ristorazione, grandi spazi verdi, aree gioco per bambini, che è servita da un servizio di trasporto gratuito ed è un esempio eccellente di architettura sportiva di stampo razionalista (inaugurata il 4 maggio 1941), e che sta vivendo una seconda vita dopo la chiusura nel 1996, la ristrutturazione e il ritorno alle corse nel 2003.
A raccontarci della sua valorizzazione attraverso le visite guidate è Isabel Vaquero, socia fondatrice di Hipotour insieme con Claudine Cazalis, attive nel mondo dell’ippica da 30 anni e fra le prime fantine professioniste donne della Spagna.
“L’idea è nata nel 2014 dopo una cena di Women on turf organizzata da Claudine, la quale mi ha esposto un progetto che aveva in testa da molto tempo e non riusciva a trovare il modo di realizzare da sola.
È nata così l’idea di realizzare visite guidate all’ippodromo per promuovere il nostro sport, molto sconosciuto in Spagna; mi è piaciuta e mi sono subito offerta di collaborare con lei per realizzare questa iniziativa.
In questo modo abbiamo iniziato a pianificare cosa sarebbe stato Hipotour, abbiamo presentato il progetto all’Hipódromo de la Zarzuela che ci ha dato il suo sostegno e abbiamo firmato con loro un accordo di collaborazione.
A poco a poco, in questi 10 anni, abbiamo ampliato le attività e gli ippodromi in cui le svolgiamo.
Abbiamo due visite fondamentali. Una il giorno della gara per capire le regole di questo sport, le distanze, il programma delle gare, chi sono i migliori fantini e cavalli, etc...
L’altra è una giornata di allenamento in cui spieghiamo l’addestramento quotidiano di un cavallo da corsa, come è organizzata una scuderia, l’alimentazione e le cure veterinarie, etc...
Ci avvaliamo anche della collaborazione di professionisti (istruttori e fantini) e andiamo nelle scuderie per vedere i cavalli e parlare con i loro gestori e proprietari.
Oltre a queste due visite, ogni primavera andiamo in un paio di allevamenti di purosangue vicino Madrid per vedere le madri con i loro puledri appena nati e gli stalloni, e due volte l’anno visitiamo la Finca Soto Mozanaque, un centro di addestramento privato dell’allenatore Ioannes Osorio, duca di Alburquerque, che ci mostra le strutture e ci racconta il suo modo di allenarsi.
Abbiamo realizzato escursioni di una giornata intera in alcuni allevamenti più lontani da Madrid e ci occupiamo dello stand all’ippodromo della Zarzuela, durante la Settimana del cavallo di Madrid che si tiene ogni anno.
Abbiamo anche collaborato alla promozione di diverse multiproprietà, ottenendo già nuovi proprietari attraverso le nostre visite.
Sono già più di 11.000 le persone che hanno partecipato alle visite guidate Hipotour!”
I primi tour si sono svolti all’ippodromo della Zarzuela, ma da tre anni fa Hipotour ha iniziato a fare “le stesse visite durante i mesi di luglio e agosto all’ippodromo di San Sebastián, nel nord della Spagna, molto vicino alla frontiera francese e anche in inverno all’ippodromo di Dos Hermanas, nei pressi di Siviglia, nel sud della Spagna”, sottolinea Isabel Vaquero. “L’ippodromo della Zarzuela è il più importante della Spagna, è anche un centro di allenamento e ha una superficie di 110 ettari. Ha due piste da corsa, una pista verde di 1.800 metri e una pista per tutte le stagioni di 1.700 metri.
Inoltre, i suoi stand sono monumento storico-artistico e sono protetti all’interno del Patrimonio nazionale.
La gara più attesa è il Gran premio di Madrid, che si corre a fine giugno, una corsa di categoria Listed con 50.000 euro al vincitore.
L’ippodromo di San Sebastián invece è un ippodromo che ha più di 100 anni con un tracciato molto speciale, con lunghi rettilinei e curve molto strette, il tratto finale termina con una lunga e ripida discesa.
La sua gara più importante si corre il 15 agosto, The Gold Cup, con un premio di 35.000 euro e una coppa d’oro. A questa corsa partecipano ogni anno buoni cavalli provenienti dalla Francia, data la sua vicinanza e il clima più simile a quello del Paese vicino, e occasionalmente anche cavalli inglesi.
Si tratta di un ippodromo storico i cui tracciati fungevano da aeroporto durante la guerra civile spagnola.
L’ippodromo Dos Hermanas è il più nuovo e il più grande dei tre principali ippodromi spagnoli, con una moderna tribuna e un ristorante con enormi vetrate che si affacciano sulla pista, che ha una lunghezza di 2.000 metri. La stagione invernale si svolge lì grazie al suo clima più mite. Ha anche una pista di sabbia e una pista da corsa al trotto.”
Chiediamo alla socia fondatrice di Hipotour se le corse dei cavalli e attività come la sua possano essere un modo per promuovere il turismo, oltre a pubblicizzare la bellezza del territorio.
Siamo convinte che possa essere un volano per il turismo, soprattutto a livello internazionale, poiché in alcuni Paesi questo sport ha un gran numero di appassionati, sempre desiderosi di scoprire nuovi ippodromi e, tra l’altro, di conoscere i posti dove si trovano.
Nel caso della Spagna, che presenta numerose attrattive per i turisti, avere nella capitale spagnola un ippodromo attivo, di grande bellezza e con gare d’interesse quasi tutto l’anno, può rappresentare un richiamo per questo tipo di pubblico, soprattutto inglese, francese e asiatico.
Esistono infatti agenzie di viaggio, soprattutto inglesi, che si dedicano a fare ‘Turf Trips’, cercando i primi premi dei diversi Paesi e organizzando viaggi in cui corse, gastronomia e turismo si mescolano nelle capitali europee.
Abbiamo ricevuto diverse visite da proprietari inglesi e da altre nazioni che hanno voluto conoscere da vicino il territorio spagnolo e sono rimasti entusiasti dell’esperienza.” 

Nella foto: Isabel Vaquero e Claudine Cazalis, fondatrici di Hipotour

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