"Era giusto agire per la regolarizzazione della vicenda dell'ippodromo Capannelle, ma indubbiamente c'è stata una grave sottovalutazione delle tempistiche."
Il commento è del consigliere comunale di Forza Italia Francesco Carpano, ancora incredulo di aver appreso solo a mezzo stampa che Roma Capitale sta preparando un bando ponte per la gestione dell'ippodromo.
"A questo punto la notizia in sé è anche positiva", commenta Carpano, "non fosse che questo bando lo stanno preparando a ottobre inoltrato. Nel frattempo imprese e lavoratori hanno iniziato a scrivere a noi, alla città, chiedendo lumi sul loro destino e sul destino del trotto e del galoppo a Roma, preoccupati per l'imminente chiusura dei rapporti con Hippogroup mentre ancora non è stato individuato un sostituto."
Proprio su questo tema lo stesso consigliere, qualche giorno fa, aveva presentato a Roma Capitale una mozione intitolata “Garanzia degli operatori dell'ippodromo di Capannelle nelle more della definizione dell'individuazione del nuovo concessionario”, alla quale l'amministrazione ha poi risposto quanto, nel frattempo, era trapelato a mezzo stampa.
"Sì, mi hanno confermato che stanno prendendo provvedimenti, che hanno in mano la situazione, ma se l'intero settore si preoccupa direi che è palese che qualche errore di valutazione è stato fatto". Sulla vicenda, infatti, è intervenuto anche il ministero dell'Agricoltura, che auspica si riesca a garantire la continuità operativa della struttura anche per evitare di dover rivoluzionare il calendario delle corse per il 2025.
"Quantomeno, quando ad aprile era emersa la convinzione che si potesse finalizzare la manifestazione d’interesse in tempi utili, sono stati sottovalutati i tempi. E si è creato un buco temporale."
Così si è arrivati alla lettera con la quale Hippogroup, nei giorni scorsi, ha notificato alle centinaia di operatori che dovranno sgomberare i loro stalli e i loro luoghi dedicati entro il 31 dicembre 2024, spiega Carpano, "comunicazione che ha letteralmente fatto entrare in crisi questi operatori, dato che il nome di un sostituto ancora non c'è."
E ora? "Ora stiamo in attesa. C'è questo bando ponte, necessario per scongiurare il rischio, reale, che a fine gennaio le risorse vengano spostate altrove."
Spiega Carpano che la priorità adesso deve essere il mantenere l'operatività dell'impianto e garantire lo stato dei luoghi. "Una delle prime preoccupazioni che a tutti è venuta in mente è cosa può succedere nel momento in cui quell'impianto cessa di avere una sua custodia come lo è stato fino adesso?"
Come ha espresso anche nel suo intervento di fronte all'Assemblea capitolina, Carpano aggiunge che "tutta la strumentazione tecnica di proprietà del concessionario uscente deve essere oggetto di un ordinato passaggio di consegne con il nuovo gestore ponte. Questa cosa noi non la sappiamo. Noi non sappiamo gli importi di questo bando ponte, non sappiamo i tempi, non sappiamo tante cose che preoccupano e che hanno preoccupato per quei dieci giorni di limbo gli operatori."
Ora dunque "chiediamo solo che si faccia in modo che questo bando ponte dia garanzie di continuità all'impianto, e che gli operatori che hanno ricevuto la lettera da parte di Hippogroup possano avere la tranquillità di poter continuare le loro attività per i prossimi mesi," chiosa Carpano. "L’individuazione del soggetto che potrà traghettare l’impianto fino alla conclusione della manifestazione d’interesse è fondamentale, mentre per il futuro non possiamo far altro che sperare che la manifestazione di interesse si concluda nel migliore dei modi, perché anche su questo non si può dar nulla per scontato."