Che ne sarà dell'ippodromo delle Capannelle? Chi lo gestirà nel 2025, visto che il bando ponte indetto dal Comune è andato deserto e che ora il Tar Lazio lo ha dichiarato nullo?
A dare qualche risposta interviene l'assessore allo Sport Alessandro Onorato, intervenuto in commissione capitolina Trasparenza proprio sulle sorti dell'impianto ippico.
“Se i privati non ci vogliono investire qual è l'unico soggetto che resta? Il pubblico: o il Comune direttamente o lo Stato tramite le sue società strumentali, come Sport e Salute, Invimit o simili. Hippogroup? Li potremmo tenere, in attesa di assegnazione, ma il contributo del ministero andrebbe a pagare le cartelle che il Comune deve esigere. Sospensione delle cartelle? Il giudice non ce l'ha detto, anzi ci ha già dato ragione su 5 milioni", puntualizza Onorato, ricordando che Hippogroup Capannelle, gestore in carica fino al 31 dicembre 2024, ha un debito di 5 milioni con l'amministrazione capitolina per canoni non versati.
Ora il Campidoglio, secondo quanto riporta l'Ansa,è propenso a provare a lanciare un'altra gara ponte, magari rivolta "non solo a chi fa galoppo e trotto, ma anche a chi fa impresa in genere. Hippogroup potrebbe, in qualche modo, rimanere dentro ma "è chiaro - ha sottolineato Onorato - che il contributo di 4,2 milioni che arriva dal ministero verrebbe assorbito dalla cartella" cioè andrebbe a scomputo della morosità nei confronti del Comune.
L'assessore quindi conclude: "Noi stiamo cercando ogni possibile soluzione perché Capannelle chiuda. Ora capiremo la posizione di Hippogroup. Ma a finanziamenti invariati per evitare la chiusura i soldi li dovrebbe mettere il Comune di Roma?".
Senza dubbio, la situazione è "incancrenita e di difficilissima soluzione. Il settore dell'ippica è in crisi da tantissimi anni. Il ministero dell'Agricoltura ha dei fondi per sostenere il settore" ma si è passati da 11 milioni a 4,3 milioni per l'ultimo anno. Fino al 2016 Hippogroup "pagava un canone sostenibile" ma "nel 2016 l'amministrazione Raggi applicò un canone di 2 milioni l'anno, che era una follia senza senso perché da una parte lo Stato, tramite il ministero, ti manda i fondi e con l'altra, tramite il Comune, ti toglie la metà del budget".