Incertezza e grande preoccupazione.
Sono le parole che dominano nei discorsi di chiunque, in questi giorni, si trovi a parlare del futuro dell'ippodromo romano delle Capannelle.
Un'incertezza che si è fatta ancora più pesante, se possibile, dopo il decreto con cui il 2 novembre il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensione del bando-ponte promosso dal Comune per la sua gestione nel 2025 avanzata da Hippogroup Capannelle, attuale e storico gestore dell'impianto, escluso dall'Amministrazione dalla procedura in virtù del Regolamento per la gestione e l’utilizzo degli impianti sportivi di proprietà di Roma Capitale nella parte in cui è previsto che “sono esclusi dalla partecipazione di bandi o aggiudicazioni di impianti sportivi gli operatori economici che abbiano violato il Codice dei contratti pubblici e i Regolamenti capitolini in materia di gestione degli impianti sportivi'".
Per saperne qualcosa di più sull'orientamento della giustizia amministrativa e quindi sull'evoluzione del contenzioso bisognerà attendere la trattazione collegiale la camera di consiglio del 20 novembre 2024, ma intanto non si ferma la mobilitazione dei sindacati, che ribadiscono la loro contrarietà, già espressa anche qualche giorno fa, ai contenuti del bando-ponte, aperto fino alle ore 18 di oggi, 4 novembre.
A illustrare gli scenari in atto a GiocoNews è Franco Marziale, segretario Uilcom-Uil Roma e Lazio. “Abbiamo indetto un pacchetto di 50 ore di sciopero, da decidere, e la prima parte è stata attuata fra sabato e domenica, per manifestare contro quanto previsto dal bando, per la mancanza di certezze e tutele per i lavoratori dal punto di vista occupazionale e chiedere un incontro con i rappresentanti del Comune. Lo abbiamo sospeso, visto che il Comune ci ha convocato per un incontro stasera. Abbiamo quindi sospeso la manifestazione originariamente prevista per il 5 novembre, ma la faremo il 7, al Campidoglio (se la Questura lo concederà): abbiamo già chiesto le autorizzazioni.”
Marziale quindi precisa: “Come stanno le cose? Tar a parte, noi sindacati siamo contrari ai contenuti del bando, perché non garantisce i livelli occupazionali, l'applicazione dei contratti di lavoro nazionali, ed previsto l'appalto ad altre società. Il Comune di Roma invece di concedere la gestione provvisoria per il 2024 avrebbe dovuto fare il bando all'inizio dell'anno, ora non ci sono i tempi. Adesso è in corso una procedura di mobilità per la cessata attività di Hippogroup Capannelle. Potenzialmente dal 7 novembre la società potrebbe licenziare, quindi ci sono due aspetti da considerare: il licenziamento collettivo per cessata attiva; poi non possiamo impedire il bando ma dobbiamo pretendere che ci siano delle garanzie occupazionali, che ad oggi mancano. Nonostante gli incontri tenuti in precedenza con il Comune di Roma, non c'è una clausola sociale, viene data mano libera al gestore, per affidare la gestione ad altre società”.
E il tempo passa veloce. “Tale questione non si risolve in due giorni, manca poco alla conclusione del 2024: che succede a fine anno? E come mai il ministero dell'Agricoltura nella bozza del calendario delle corse ippiche per il 2025 ha assegnato i convegni a Capannelle solo dal 17 febbraio? Cosa fanno i lavoratori fino al 17 febbraio?”, puntualizza il segretario Uilcom-Uil Roma e Lazio.
Il segretario Roma e Lazio di Slc-Cgil Alessio Pasqualitti aggiunge: “Il decreto del Tar Lazio non interrompe le procedure relative al bando. Speriamo quindi che nell'incontro di stasera i rappresentanti del Comune ci possano dire se ha partecipato qualcuno. Se nessuno lo ha fatto la nostra priorità è trovare una soluzione per mantenere aperto l'ippodromo e garantire l'occupazione al 100 percento”.
A chiedere certezze per i lavoratori dell'impianto ippico romano interviene anche Roberto Faticoni, in rappresentanza del Siag – Sindacato italiano allenatori guidatori. “Da tempo chiedevamo di sapere che fine avremmo fatto, tutti sapevano del ricorso, tutti sapevano del bando. Intanto i lavoratori e gli operatori rimangono col cerino in mano, Si spera ancora che il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, accolga la nostra richiesta di incontro ma ci sembra che qualcosa non funzioni. Noi restiamo alla finestra per vedere cosa succederà, pensando agli operatori e a tutto il sistema ippica.”
Nel frattempo, dal Comune di Roma fanno sapere, a mezzo stampa: “Al Campidoglio aspettano con fiducia l’udienza, consapevoli di aver agito con grande rapidità rispettando le leggi e le norme per garantire nel miglior modo possibile la continuità occupazionale e sportiva. È evidente che Hippogroup con questo ricorso giochi al tanto peggio tanto meglio ma chi si sta approfittando di una situazione molto delicata alla fine dovrà assumersi le proprie responsabilità”.