Ippodromo di Padova, la quarta asta è un altro flop
Deserta anche l’asta di ieri, 1 aprile, la struttura padovana ancora alla ricerca di un proprietario.
Quarta fumata nera per l’ippodromo di Padova. Anche l’asta di ieri, 1° aprile, è andata deserta. Sono ancora troppi i 3.560.000 euro (con offerta minima di 2.670.000) chiesti per acquisire un’area, e una struttura, vincolate esclusivamente all’ippica. Troppi nonostante una cifra più che dimezzata rispetto alla richiesta iniziale, i 6.700.000 euro della prima asta, di tre anni fa, e ben distante dagli 8.391.900 euro stimati dal perito del tribunale di Padova.
Dopo la vendita dell’hotel ristorante Le Padovanelle, il 15 novembre scorso, finito all’incanto per 720mila euro e aggiudicato con un’offerta di 800mila, qualcuno sperava di poter chiudere la questione anche con il resto di ciò che fa riferimento al fallimento legato alla Fondazione Breda, l’Ipab che dopo anni di amministrazione controllata è stata messa in liquidazione dalla Regione Veneto nel gennaio 2018 e il fallimento dichiarato dal tribunale di Padova.
Come riporta l’edizione odierna de Il Gazzettino di Padova “la delusione del commissario liquidatore della Fondazione, Marco Della Putta, è palpabile”, ma già il suo staff starebbe lavorando alla prossima licitazione, da calendarizzare entro la prima metà di giugno, con un ulteriore ribasso del 25 percento rispetto alla base d’asta di ieri, e quindi partendo da una cifra di circa 2 milioni di euro.
Nessuna dichiarazione, nel frattempo, da parte del Gruppo Coppiello, che per il momento decide di stare in silenzio. Anche Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi cui aderisce anche la struttura padovana, al momento preferisce non aggiungere molte parole: “È la quarta asta che va deserta, evidentemente non potendoci fare altro che corse di cavalli la struttura interessa poco, considerando i costi di gestione e manutenzione, e i pochi soldi che arrivano dal Ministero. Nel frattempo le corse continuano, chi sta gestendo la struttura sta facendo un ottimo lavoro”.
Per il complesso immobiliare di cui fa parte l’ippodromo di Ponte di Brenta si dovrà dunque attendere ancora, dopo le precedenti tre aste andate deserte, una volta l’anno, nel 2019, 2020 e poi nel 2021, e dopo quella di ieri. Il lotto in vendita è pari a 141.993 metri quadri di superficie, di cui 129.541 scoperti e 12.397 coperti, tra cui le tribune, le scuderie, il fienile e tutti gli altri corpi edilizi.
Nel frattempo, come accennato, l'attività ippica continua. Come già avvenuto lo scorso anno anche per quest'anno è confermato l'affidamento della gestione dell'impianto al gruppo Coppiello, fino a dicembre.