La Pietra (Masaf): ‘Classificazione ippodromi, qualità al centro'
A Fieracavalli il sottosegretario La Pietra (Masaf) illustra le iniziative per rilanciare l'ippica, dalla creazione di un'agenzia specifica alla classificazione degli ippodromi.
“Questa edizione di Fieracavalli sarà ricordata dal settore come l’inizio di una nuova fase. Stiamo vivendo un passaggio storio per l’ippica dove stiamo gettando le basi per il futuro del settore. Per fare questo è necessario un lavoro di squadra, motivo per cui vorrei ringraziare in primis le associazioni ippiche e coloro che in questi due anni non hanno fatto mancare spirito costruttivo.”
Con queste parole il sottosegretario al ministero dell'Agricoltura, senatore Patrizio La Pietra apre il suo intervento durante la conferenza "Visione strategica di medio-lungo periodo per l'ippica italiana", tenutasi oggi, venerdì 8 novembre, nell'ambito di Fieracavalli 2024, in agenda a Verona fino al 10 novembre.
La Pietra prosegue sottolineando l’importanza dell’evento che richiama “centinaia di espositori e decine di migliaia di persone. In parallelo si svolgeranno anche attività di comunicazione, condivisione delle linee strategiche del settore dell’ippica nel medio e lungo termine attraverso un ciclo di seminari”.
Il sottosegretario spiega anche quali sono gli obiettivi del Masaf tra cui una completa ristrutturazione del sistema ippica: “Insieme al ministro Lollobrigidaabbiamo riconosciuto l’importanza della filiera e il nostro obiettivo dichiarato è quello di riportare l’ippica al ruolo che le compete, ovvero ai massimi livelli. La Consulta nazionale per l'ippica è stata un’iniziativa fondamentale e tutti abbiamo capito il ruolo di questo strumento che credo il prossimo anno si possa rinnovare”.
Tra le altre questioni da affrontare secondo La Pietra c’è quella del doping, “piaga da contrastare con forte determinazione insieme al sistema delle scommesse illegali a esso collegate. La legalità è fondamentale per un piano di rilancio dell’ippica in Italia e per questo è stato costituito un apposito nucleo di Carabinieri a parte. Fondamentale anche il Palio delle regioni, occasione preziosa per dare visibilità alle eccellenze del territorio”.
Tema fondamentale introdotto dal sottosegretario è la “nuova classificazione degli ippodromi, un nuovo modello anche per attribuire le giornate di corse, premiando soprattutto la qualità tecnica. Il nostro intento appunto è creare una classificazione dinamica che possa permettere agli imprenditori di fare il loro mestiere di imprenditori. Questo permetterà decidere quale sarà il loro futuro”.
Inoltre, parlando delle misure varate per sostemere il settore La Pietra evidenzia: "Dal momento dell’insediamento mio e del ministro Lollobrigida abbiamo realizzato una serie di punti per riconquistare una credibilità internazionale. La credibilità passa anche attraverso la stabilità del sistema e mi riferisco, per citare alcuni esempi, all’abbassamento al 5 percento dell’Iva sulla compravendita dei cavalli, i maggiori controlli antidoping, la riorganizzazione degli uffici che si occupano di ippica, la promozione, la stesura del calendario corse per il 2025, la classificazione degli ippodromi con una metodologia dinamica che premierà chi nel tempo saprà rispettare i parametri di crescita che come Masaf ci siamo prefissati. Ora è venuto il momento di fare un salto di qualità di portata storica tramite la creazione di un collegato alla prossima finanziaria, che fondamentalmente sarà una legge quadro sull’ippica italiana”.
I punti cardine del provvedimento, annunciato a Fieracavalli dal sottosegretario La Pietra, che verrà presentato nei primi mesi del 2025, saranno la creazione di una agenzia per la promozione e la valorizzazione dell’ippica esterna al ministero, oltre alla riforma delle scommesse. “L’agenzia sarà un ente pubblico economico, con una struttura indipendente dal Masaf, che avrà solo un ruolo di supervisore. Vogliamo un ente interamente dedicato ai cavalli, dall’allevamento alle corse. Un soggetto che nulla avrà a che vedere con il vecchio Unire, proprio perché i tempi sono cambiati e ci sono nuove esigenze per rilanciare l’ippica. Riformeremo il sistema delle scommesse perché l’ippica possa tornare ad essere indipendente dai pagamenti dello Stato e a tal riguardo le interlocuzioni con il ministero dell’Economia e delle Finanze stanno procedendo in maniera spedita. L’indipendenza dell’ippica passa anche attraverso certezza e puntualità dei pagamenti dei premi, su cui abbiamo fatto notevoli progressi rispetto al passato, tanto è che ad oggi abbiamo pagato i premi di luglio e intendiamo ulteriormente migliorare. Stesso discorso nella lotta al doping, sul quale si può fare ancora di più per assicurare il benessere degli animali, ma sempre ricordando che nel 2024 grazie al supporto del nucleo preposto dei carabinieri dell’agroalimentare abbiamo fatto più controlli che in tutti i dieci anni precedenti. Infine la questione del calendario: prima del nostro arrivo le corse si decidevano trimestralmente, mentre ora, ad ottobre, abbiamo già stilato il calendario corse per il 2025. Sicuramente si può fare di più e intendiamo farlo, procedendo nell’ascolto delle istanze di tutti i protagonisti del settore, ma siamo certi di aver intrapreso la strada giusta per rilanciare la grande ippica italiana e riportarla nel ruolo che le compete per tradizione e valori”.
Per illustrare nel dettaglio il sistema di classificazione degli ippodromi interviene Fabio De Felice, professore dell'Università Parthenope di Napoli, che spiega: “Il nostro obiettivo è quello di creare una classificazione dinamica che possa essere uno strumento per il ministero. Per questo abbiamo voluto darci una visione per puntare all’eccellenza con il coinvolgimento di tutto il mondo dell’ippica. Per affrontare la complessità del processo abbiamo individuato come strumento il modello Ahp, per dotarci di una bussola, uno strumento dinamico che ci aiutasse a capire proprio complessità”.
“Questo metodo - prosegue De Felice - offre la possibilità di paragonare le grandezze, ci fa capire se qualcosa è più o meno grande in termini di priorità. Al termine di questa analisi si crea una gerarchia con una matrice che individua delle priorità che ci danno la possibilità di restituire in maniera oggettiva dei numeri che generano questa classifica. Abbiamo aperto il processo a degli osservatori e quanti più contributi ci potessero essere dal lato ippodromi e dal lato ministeriale. Abbiamo dunque creato dei macro-criteri che tengono conto della struttura dell’impianto e che a loro volta si dividono in sotto-criteri come l’analisi delle tribune e i criteri di vigilanza. All’atto pratico questo tavolo di lavoro ci ha dato la possibilità di avere un cruscotto per l’inserimento dei dati.”
Sul sistema di classificazione degli ippodromi interviene anche il direttore della Direzione generale per l'ippica, Remo Chiodi, che aggiunge: “Definire i criteri fa sì che ad oggi non tenga ancora conto della qualità dei servizi perché questa sarà valuta a partire da gennaio con un’apposita commissione che in maniera continuativa andrà negli ippodromi e valuterà i servizi offerti e le caratteristiche. Sarà ripetuta annualmente e ogni anno in base a quanto scritto nel decreto firmato dal sottosegretario sarà elaborata la classifica aggiornata”.
“Per comprendere – aggiunge Chiodi - bisogna pensare a questa classifica come a quella del campionato di Serie A, per cui se un operatore non fa nulla in automatico scenderà, perdendo delle giornate e dei finanziamenti. In questo modo si va a creare un meccanismo per cui chi investe viene premiato con giornate di corsa e quant’altro. Chi non offre servizi di qualità è destinato a scendere. Ricordiamoci che la classificazione è dinamica e che al momento è provvisoria e non può tenere conto della qualità dei servizi offerti.”
A intervenire per ultimo è Roberto Toniatti, presidente dell’associazione nazionale allevatori cavalli trotto (Anact), sul tema legato alle politiche di sviluppo dell'allevamento per il rilancio dell'ippica: “C’è da lavorare per riprendere un percorso positivo. Un altro aspetto da affrontare è la connessione con le politiche agricole, noi come allevamento dovremmo essere inseriti nelle politiche europee e nazionali, ci sono regioni come la Sardegna aiutate e altre dove siamo completamente esclusi. C’è da lavorare anche perché noi rappresentiamo un mondo che ha un peso e un valore. Rappresentiamo un mondo che tutela il territorio e credo che questo abbia una grossa importanza”.
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