“L’ippica è stata abbandonata a sé stessa, è stata considerata un peso e non una risorsa. Vogliamo invertire questo tipo di percezione? Per noi l'ippica è una risorsa, non è un peso. È legata all'allevamento del mondo del cavallo, che è la missione che il ministero dell'Agricoltura per sua definizione si è attribuita, ma è anche un introito potenzialmente rilevante per uno Stato. In altri Stati risulta essere un vantaggio, specie all'interno della stessa Unione europea nella quale i dati francesi o quelli UK ma anche della Germania, vedono un dato particolarmente positivo e che invece in Italia è un dato negativo. La percezione dell'ippica in Italia è sbagliata, viene percepita come un peso e spesso da parte dell'opinione pubblica anche come una criticità di carattere sociale se non legale. Invece dobbiamo invertire questo lavoro cercando di farla tornare ad essere quella che è stata per tanti anni e quindi su questo lavoriamo”.
Sono le parole pronunciate dal ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso della seduta della Consulta dell’ippica tenutasi ieri, 9 gennaio, nella sede del ministero, riportate dall'agenzia di stampa Agricolae.
Per il ministro, “l’ippica deve trovare una definizione più precisa tra spettacolo, sport e allevamento” ed è necessario un accordo fra ministero e tecnici per riformare il settore, così come il superamento della visione corporativa del comparto. Inoltre, per Lollobrigida, “il fenomeno della sovvenzione degli ippodromi non basata su progettualità condivisa non è la strada giusta da seguire. Bisogna capire chi lavora meglio premiandolo rispetto a chi non si pone obiettivi. Abbiamo avuto resistenze che non ci spaventano, voglio rischiare anche le proteste”.
Il ministro quindi sottolinea l'esigenza di mettere l'ippica al centro degli ippodromi, pur riconoscendo l'importanza dei grandi eventi, e di rendere più efficienti gli impianti.
E anche quella di “immaginare una riorganizzazione del sistema delle scommesse e della gestione dell'ippica”, guardando a quello che fanno i Paesi vicini, come la Francia. “I dati economici del settore francese dicono che 700 milioni vanno allo Stato e due miliardi e trecento milioni restano all'ippica. Io non dico che dobbiamo arrivare a quello, ma ci possiamo avvicinare a qualcosa di simile che permetta all'ippica di avere quei risultati in termini di immagine e di avere anche un ritorno per i cittadini, oppure anche un pareggio. L'importante è avere le risorse sufficienti”.
Altro punto su cui occorre investire per Lollobrigida è il rilancio dell'immagine dell'ippica. Già avviata alla Fieracavalli di Verona del 2023, con la presenza di un campione come Varenne e il coinvolgimento di atleti a cavallo e driver. “Abbiamo bisogno di una serie di eventi che creino anche il mito di alcune persone, come abbiamo vissuto nel tennis ad esempio, vedi Sinner che quando vince tutti parlano di tennis”.
Poi, in occasione del G7 dell'Agricoltura di settembre prossimo a Siracusa, l'obiettivo è “organizzare un grande evento, magari proprio una corsa, all'ippodromo del Mediterraneo. Cominceremo a lavorarci fin da subito con i nostri colleghi ministri. Fare un gran premio legato al G7 significa che l'ippica italiana parla direttamente col tetto del mondo, ovviamente con la diretta Rai, ovviamente con la compartecipazione anche degli sponsor privati. Le sponsorizzazioni porterebbero un salto di qualità in termini di risorse disponibili per l'Ippica enorme, ma bisogna far percepire l'ippica come un fatto positivo”.
Nel suo intervento di fronte alla Consulta il ministro dell'Agricoltura quindi torna a parlare dell'ippodromo di Capannelle e dello stallo per la sua gestione, che ha provocato anche il mancato svolgimento delle corse e il mancato aggiornamento del calendario nazionale.
“Ho scritto tre lettere al sindaco di Roma pregandolo di risponderci, cosa che non ha fatto. Noi abbiamo bisogno di un soggetto regolare. Decidete voi. Non è che io posso entrare nella gestione dell'ippodromo, sono disposto pure a prenderlo in gestione ma si dica che non lo volete più voi come Comune. Noi abbiamo le risorse, siamo pronti a darle ma ci devono dire 'il gestore è questo e il soggetto è quest’altro': cioè quello che ha fatto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che stava nella stessa condizione a Napoli e ci ha indicato il da farsi per un anno. Non ci spaventa dire al Comune 'assumiti la responsabilità di risolvere il problema'; se dobbiamo fare un anno di stop caricandoci noi i lavoratori, lo trovo il modo, quindi non li mando per strada e me li ritrovo qua sotto, perché con i soldi che noi spendiamo per l'ippica abbiamo possibilità di creare un indotto per assumerli tutti”.