Tagli all'ippica, filiera del trotto: 'Masaf dia risposte, settore a rischio default'
Diverse associazioni del trotto chiedono al Masaf 'risposte immediate' sul taglio dei fondi per il 2024, riduzione del montepremi e riforme del settore.
Scritto da Redazione
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“Restituire i fondi per il 2024, al fine di garantire il pagamento dei premi relativi ai mesi di agosto e settembre; evitare la riduzione del montepremi per il 2025, assicurando così un sostegno adeguato al settore; avviare riforme strutturali, con particolare riferimento al settore delle scommesse, per stabilizzare economicamente l’ippica negli anni a venire.”
Lo chiedono, ai vertici del ministero dell'Agricoltura Anita Carelli ( ex rappresentante nella Consulta ippica per i proprietari trotto), Massimo Pierini (Unione regionale trotto Umbria-Marche-Abruzzo), Antonio Somma (Sindacato nazionale autonomo proprietari trotto), Roberto Faticoni (Sindacato italiano allenatori guidatori), Mario Minopoli (Comitato ippico guidatori e allenatori), Enrico Tuci (Imprenditori ippici), esprimendo “la loro profonda preoccupazione per la grave situazione che investe il settore ippico e per le mancate risposte ai problemi già più volte evidenziati”.
Dalla pubblicazione delle tabelle della legge di Bilancio, come ricordato anche sulle pagine della nostra testata, “emerge chiaramente che, contrariamente alle promesse, il montepremi destinato alle corse subirà un'ulteriore riduzione per l'anno 2025, come evidenziato dai seguenti dati: stanziamento montepremi anno 2024: € 89.597.325 (Capitolo 2295); stanziamento montepremi anno 2025: € 85.109.959 (Capitolo 2295); riduzione complessiva: € 4.487.366.
Tale riduzione, sommata alla situazione attuale, rischia di portare alla chiusura di numerose scuderie e alla vendita dei cavalli, compromettendo la sopravvivenza stessa dell’intero comparto”, puntualizzano le associazioni della filiera del trotto.
A ciò si aggiunge un problema ancora più urgente: “I fondi per il pagamento dei premi degli ultimi mesi del 2024 sono esauriti. Gli operatori, infatti, dopo aver ricevuto nel mese di ottobre i pagamenti relativi alle competizioni di luglio, non percepiranno alcun compenso fino a febbraio 2025. Questo ritardo insostenibile metterà molte famiglie e operatori nell'impossibilità di far fronte alle proprie necessità, con gravi ripercussioni anche sul benessere degli animali.
Vista la grave incertezza che incombe sul nostro settore per i restanti mesi del 2024 e per il futuro prossimo, chiediamo risposte immediate. Se queste non arriveranno ( nei due giorni a seguire dall'invio di questo scritto) saremo costretti, nostro malgrado, a intraprendere azioni indesiderate ma necessarie per far comprendere il nostro grido di disperazione”.