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Riforma gioco online: il futuro passa (anche) per i sistemi di pagamento

20 settembre 2024 - 11:00

Tra gli aspetti cruciali della nuova gara per le concessioni di gioco online c'è anche il tema dei pagamenti, su cui si aspettano i chiarimenti del regolatore: ecco tutte le indiscrezioni.

Foto di Mohamed Hassan form PxHere

Foto di Mohamed Hassan form PxHere

La regolamentazione dei sistemi di pagamento che potranno (dovranno) essere adottati o introdotti sul mercato del gaming in seguito alla prossima gara per il rinnovo della concessioni di gioco online non è soltanto una questione tecnica o burocratica, ma molto di più. Sì, perché dalle decisioni che verranno adottate dal regolatore su questi temi, si potrà delineare il prossimo e futuro del settore, con conseguenze più che rilevanti sia per la filiera che per i consumatori. Se, infatti, da un lato si tratta di intervenire a livello normativo per cercare di “normalizzare” il settore del gaming, cercando sostanzialmente di metterlo alla pari di tutti gli altri mercati – tenendo conto che, al giorno d'oggi, la maggior parte dei consumatori è abituato a pagare con infinite soluzioni elettroniche per qualunque tipo di transizione economica, mentre questo non è possibile farlo nei locali di gioco – dall'altro rimane l'esigenza, vieppiù crescente, di garantire livelli di legalità, sicurezza e di ordine pubblico all'interno dei locali pubblici, garantendo cioè i requisiti di tracciabilità, identificazione dei giocatori e così via. Si tratta quindi di un tema tutt'altro che banale di cui parlare, nonché di una sfida enorme per lo stesso regolatore, chiamato ancora una volta a gestire una duplice responsabilità: motivo per il quale è stata organizzata una giornata di lavori, ieri, a Roma, per approfondire questa materia e provare a capire le possibili strade da percorrere e, in particolare, di valutare i possibili impatti che potrebbero derivare da un tipo di interpretazione normativa piuttosto che un'altra. 
In effetti – come è emerso chiaramente durante i lavori e com'è del resto inevitabile – qualunque sia la linea che intenderà adottare il regolatore, l'industria sarà pronta ad adottare soluzioni conseguente, anche innovative, per gestire al meglio le operazioni che verranno imposte alla filiera, garantendo la migliore esperienza possibile per i giocatori. E già ci sono diverse soluzioni, progetti e iniziative che legano le industrie di gaming e payment, sulle quali si sta lavorando alacremente. 

Cosa dice le legge
Al momento, tuttavia, non è ancora stato pubblicato alcun testo specifico da parte dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in attesa di conoscere i prossimi passi che andranno a caratterizzare l'iter normativo del bando di gara per le concessioni online (il quale, ricordiamo, è attualmente in attesa del parere del Consiglio di Stato e di quello della Commissione europea, entrambi attesi nelle prossime settimane). Con gli unici dettami già noti all'industria che sono quelli inseriti nella norma primaria che ha dato il via ai lavori sulla gara. Come noto, nel decreto di riordino del gioco online si parla della regolarizzazione del cosiddetti Pvr (Punti vendita ricariche) ma anche (e soprattutto) di limiti prestabiliti di ricarica. In particolare, il provvedimento prevede l’istituzione di un albo per la registrazione degli esercizi che potranno svolgere - previo pagamento di un importo annuale di 100 euro - l’attività di punti vendita ricariche (per il gioco online). Tra questi, sono espressamente ricompresi anche i pubblici esercizi dotati della licenza di pubblica sicurezza di cui agli articoli 86 e/o 88 del Tulps. Gli esercizi dovranno affiggere, all’esterno dell’esercizio e in posizione visibile, un’insegna o una targa di specifico riconoscimento e individuazione della predetta attività, le cui caratteristiche e dimensioni saranno stabilite con decreto direttoriale dell’Adm. La disposizione prevede che “le ricariche dovranno avvenire mediante strumenti di pagamento idonei a garantire la tracciabilità dei flussi finanziari. Si prevede, tuttavia, che le operazioni di ricarica possano avvenire anche in contanti, nel limite complessivo settimanale di 100 euro”. La norma precisa poi che le operazioni di ricarica del conto di gioco online potranno essere effettuate esclusivamente su richiesta del relativo titolare, procedendo a tal fine alla sua identificazione e alla verifica dell’identità di chi chiede la ricarica presso il punto vendita".
Da qui la necessità, per i pubblici esercizi, come per il resto della filiera, di attendere l’emanazione delle disposizioni attuative ad opera di Adm prima di iscriversi all'Albo dei Pvr: mentre per i fornitori di tecnologie e soluzioni di payment, da queste norme dipenderà la produzione e immissione sul mercato di nuovi prodotti. 

La linea del regolatore
Mentre l'Agenzia delle Dogane – come il resto della filiera – attende di conoscere i verdetti che dovranno arrivare da Palazzo Spada e da Bruxelles, nel frattempo è già al lavoro con la predisposizione dei documenti relativi al payment, che verranno poi raccolti nella formulazione di Linee guida rivolte a questo settore, per stabilire i criteri da seguire per la nuova gestione delle transazioni economiche. Secondo indiscrezioni raccolte da GiocoNews.it, bisognerà attendere ancora qualche mese prima di conoscere i testi, che comunque arriveranno al più a tardi a inizio del nuovo anno, non oltre gennaio 2025. Ma ciò che è chiaro fin da ora sono i principi che verranno senza dubbio perseguiti a mantenuti dall'Agenzia: da un lato, quello della tracciabilità intesa in senso stretto e profondo. Non soltanto, quindi, come mera rendicontazione di ogni movimento di denaro che verrà eseguito attraverso operazioni di gaming, ma anche come certezza della “nominatività” delle operazioni. Cioè ogni operazione fatta con strumenti di pagamento appartenenti a una specifica persona dovranno essere eseguite da quella stessa persona e non da un'altra. Con le soluzioni che verranno consentite al mercato che dovranno quindi garantire questo tipo di identificazione dei consumatori. L'altro aspetto che dovrà essere sempre garantito, per il regolatore, e la localizzazione del denaro. Nella logica notoriamente applicata nel contrasto alle attività criminali che impone al regolatore di “seguire il denaro”: al di là dello strumento che viene utilizzato per le operazioni e indipendentemente dal numero di conti di gioco che un utente può possedere, per l'amministrazione ci dovrà sempre essere contezza e garanzia di dove si trovano fisicamente i soldi collegati a quelle utenze. E quest'ultimo, forse, è il requisito più impattante a livello regolatorio e, di conseguenza, a livello di mercato, perché impone soluzioni normative, quindi anche tecnologiche e produttive, che siano idonee al rispetto di questa esigenza primaria e indossolubile.

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