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Alesse (Adm): 'Concessioni gioco online, calo del gettito da riduzione una tantum di 7 milioni di euro'

27 febbraio 2024 - 16:55

Il direttore generale di Adm in audizione alla commissione Finanze del Senato spiega le valutazioni fatte per fissare la quota per le concessioni del gioco online a 7 milioni di euro.

Scritto da Daniele Duso
Roberto Alesse - Dg Adm.png

"La diminuzione dell’una tantum di 7 milioni di euro per l'ottenimento di una concessione per il gioco online non determinerebbe un significativo incremento del numero degli operatori interessati, ma anzi comporterebbe la riduzione delle entrate erariali."

A dirlo è Roberto Alesse, direttore generale dell'Agenzia dogane e monopoli, in occasione della sua audizione in commissione Finanze al Senato, oggi, 27 febbraio 2024, sul tema dell'attività delle agenzie fiscali italiane.

Dopo la lunga audizione di Paolo Ruffini, dell'Agenzia delle Entrate, Alesse interviene parlando illustrando l'operato di Adm e annunciando ai senatori gli Stati generali dell’Agenzia, in programma il giugno prossimo a Roma.

Nell'ambito specifico del gioco pubblico, Alesse spiega che l'impegno di Adm è "finalizzato a elevare la qualità dell'offerta di gioco proteggendo i soggetti vulnerabili e contrastando il gioco illegale", ricordando poi che "tutta la materia del gioco pubblico è in fase di riordino nell'ambito delle misure di attuazione della delega come noto è in corso di approvazione del decreto del legato in materia di gioco a distanza che non risente, al contrario del gioco su rete fisica, della particolare complessità determinata dalla legislazione concorrente tra Stato e regioni."

"Proprio al fine di superare queste criticità", aggiunge Alesse, "l'agenzia è già impegnata nei lavori del tavolo tecnico che vede coinvolti il governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, l'Anci e l'Upi per la positività conclusione della riforma dell'intero comparto del gioco pubblico."

“Per il perseguimento degli obiettivi in materia di giochi pubblici concorreranno", aggiunge Alesse, "le attività di analisi finalizzate alla realizzazione della riforma complessiva del gioco pubblico in modo da assicurare, a invarianza di gettito erariale, la riduzione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo nonché il rafforzamento del controllo del divieto di gioco ai minori, anche attraverso del comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale da me presieduto".

"Nei confronti dei giocatori problematici, a rischio disturbo di gioco d’azzardo, sono allo studio strumenti di limitazione del gioco predittivi del rischio e controlli informatici che consentiranno di individuare le condotte di gioco compulsivo. Si potrà anche, tramite gli strumenti del responsible gaming, individuare l’effettiva consapevolezza della condotta del giocatore compulsivo e si potrà, tramite strumenti di monitoraggio del gioco in tempo reale, intervenire sui conti di gioco sospendendo temporaneamente la possibilità di giocare. Le campagne informative e le iniziative di comunicazione responsabile già in programma forniranno ulteriori strumenti di contrasto al rischio ludopatico”.

Quasi esclusivamente sul tema del gioco pubblico le domande dei senatori, a partire da Croatti quali saranno gli strumenti per la limitazione del gioco, dato che "abbiamo paura che non sia presa con molta attenzione questa problematica", spiega il senatore pentastellato. Sempre sul tema limitazioni anche la domande di Francesca Tubetti (FdI), mentre Fausto Orsomarso (FdI) pone l'accento sulla necessità di controllo dei Punti vendita ricariche e sulla necessità di contrastare il gioco online sui siti "punto com".

Più pressante il presidente della commissione Massimo Garavaglia che ricordando ad Alesse i quattro quesiti inviati dalla commissione ad Adm chiede una risposta sul tema del costo delle concessioni per il gioco online, spiegando che "da simulazione che abbiamo noi lasciando la richiesta a 7 milioni si rischia di perdere almeno 200 milioni", chiedendo poi come l'Agenzia valuta la possibilità di far pagare le skin, quindi non solo la fee di ingresso secca, e poi sulla gara del Lotto, chiedendo "da dove arriva questa base d'asta di 1 miliardo: che valutazione sono state fatte, si può avere qualche numero?", aggiungendo anche il tema della gara relativa alla concessione per i Gratta e vinci, che scade l'anno dopo quella del Lotto. "Anche sul gratta e vinci si andrà a gara", chiede, "ma con che base d'asta?"

Alesse riprende la parola rispondendo brevemente, annunciando che i dettagli sono nei documenti che verranno lasciati alla commissione, e spiega che “l’Agenzia ha ben chiaro che bisogna realizzare un necessario bilanciamento tra due interessi contrapposti, da una parte la tutela della salute e dall'altra il riconoscimento del gioco pubblico ai fini del gettito erariale", e spiega che "tutti gli strumenti saranno orientati a realizzate questo bilanciamento".

Relativamente al costo dei 7 milioni di euro a titolo di una tantum per singola concessione online, spiega Alesse, "l’Agenzia ha tenuto conto sia dei dati di mercato noti (e all’effettiva redditività) sia della conseguente possibilità di una riduzione del numero complessivo delle concessioni attiva. Il settore della raccolta del gioco online esige investimenti molto consistenti, che solo una imprenditoria solida e strutturata può permettersi." Ecco allora che "nonostante l’incremento del costo, la remuneratività della concessione consentirà il rilascio di circa 50 concessioni con conseguente acquisizione di circa 350 milioni di euro di gettito, di cui circa 200 milioni all’atto dell’aggiudicazione e 150 all’atto della effettiva assunzione del servizio dell’aggiudicatario. Si tratta di una stima fatta dall’Agenzia in via prudenziale, al fine di quantificare le maggiori entrate derivanti dall’entrata in vigore dalle disposizioni contenute dal decreto legislativo”.

“L’ammortamento dell’una tantum di 7 milioni di euro sui 9 anni di concessione avrebbe un’incidenza sul margine netto del 3,2 percento per l’operatore più grande e fino al 5 percento annuo per circa 20 operatori, portandosi al 10 percento annuo solo per operatori molto piccoli, arrivando al 30 percento del margine annuo per l’attuale 50esimo operatore per raccolta. Questa stima è stata effettuata sui compensi relativi all’anno 2022 con un mercato che nel frattempo è cresciuto del 13 percento in ragione d’anno. Con l’eventuale riduzione dell’una tantum a 3,5 milioni di euro, il gettito complessivo resterebbe invariato solo se gli aggiudicatari fossero 100, ossia addirittura più degli attuali concessionari".

Spiega quindi il direttore di Adm che "la diminuzione dell’una tantum non determinerebbe un significativo incremento del numero degli operatori interessati, ma anzi comporterebbe la riduzione delle entrate erariali. Gli introiti potrebbero infatti quasi dimezzarsi. Le valutazione effettuate dall’Agenzia sono di tenore tecnico e si basano da un lato sui dati finanziari a disposizioni e su valutazioni prospettiche del mercato, dall’altro lato si basano sulla effettiva necessità di gestire un mercato composto da operatori che siano affidabili e in grado di assolvere alle numerose richieste in termini di presidi antiriciclaggio e di tutela della salute”.

Relativamente al Lotto spiega che la gestione di questo e degli altri giochi numerici a quota fissa è stata affidata a Lottomatica in regime di monoconcessione dal 2016 con durata novennale non rinnovabile. La concessione scadrà nel 2025. "Per tali giochi l’introito dello Stato è costituito dall’ammontare della raccolta", illustra Alesse, "da cui vengono detratti l’aggio e le vincite. L’una tantum versata per la concessione di 9 anni è stata pari a 750 milioni di euro. In questi 9 anni è stimato un livello di raccolta pari a 7,7 miliardi di euro. L’inserimento della norma relativa alla gara del Lotto è opportuno in considerazione della scadenza della concessione in essere fissata al 30 novembre 2025″.

A Garavaglia che chiedeva, infine, un aggiornamento sul poker online, ricordando che era stata posta la questione della liquidità internazionale, che altri paesi fanno mentre l'Italia, probabilmente, su questo fronte, perde gettito, Alesse spiega che "il gioco del poker online è stato legalizzato nel 2006. Nella Legge di Stabilità del 2015 furono adottate misure di sostegno per diversi giochi in stato di crisi. A sostegno del gioco del poker l’Adm firmò un accordo con le autorità di regolazione del gioco di Francia, Spagna e Portogallo per consentire la condivisione della liquidità del poker online e con la finalità di incrementare la capacità di attrazione del poker online legale. La liquidità internazionale era una forma particolarmente prudente e restrittiva, ma fu comunque criticata poiché molti hanno ritenuto che potesse diventare uno strumento di riciclaggio e pertanto l’accordo fu bloccato. Secondo le nostre valutazioni, tale nuove modalità di gioco non incrementerebbero le entrate erariali e, al contrario, potrebbe comportare un serio rischio di riciclaggio”

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