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Modifica legge gioco Marche: in consiglio regionale scontro maggioranza-opposizione

25 luglio 2023 - 12:34

Il relatore di maggioranza spiega che il nuovo articolato 'evidenzia il carattere di semplificazione di una legge che lasciava in un limbo parte delle categorie che dovrebbe disciplinare'.

Scritto da Daniele Duso

Il consiglio regionale delle Marche avvia la discussione della proposta di legge n.186 a iniziativa della Giunta regionale sulle “Modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3 (Norme per la prevenzione ed il trattamento del gioco d'azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network)” che nelle scorse settimane ha già ottenuto i pareri favorevoli sia dal Crel - Consiglio regionale dell'economia e del lavoro sia del Cal -  Consiglio delle autonomie locali.

Una discussione che avviene a pochi giorni dal 31 luglio, termine entro il quale, in assenza di modifiche alla normativa esistente, gli operatori del territorio marchigiano dovranno adeguarsi al distanziometro.

Nella sua introduzione Mirko Bilò (Lega), relatore di maggioranza, spiega che "sono emerse alcune proposte di emendamento per specificare l’ambito di applicazione delle modifiche di cui discutiamo", e sottolinea che "le modifiche riguardano solo aspetti secondari della legge regionale".

E ricorda che "vengono finanziate con circa 5 milioni azioni di prevenzione e contrasto del Gap", aggiungendo che "il piano si concentra in primo luogo su azioni volte ad aumentare la consapevolezza del gioco compulsivo. Sostegno alle persone affette da patologie, educazione, formazione, divulgazione in merito all’utilizzo del denaro, anche con promozione di iniziative culturali".

"Il gap riguarda, dati alla mano", commenta Bilò, "il gioco principalmente online. Esattamente il contesto contrario a quello della legge del 2017. Le modifiche della legge 2017 hanno avuto l’approvazione di Crel ma anche delle associazioni del territorio, senza alcuna obiezione".

"La Pdl", spiega, "si compone in 8 articoli, con disposizioni più dettagliate sulla disposizione di nuove aperture, ma sono stati presentati anche emendamenti sugli orari di apertura, in particolare per evitare un’applicazione a macchia di leopardo che può creare un nomadismo del gioco. Credo che il dettaglio dell’articolato abbia evidenziato il carattere di semplificazione di una legge che lasciava in un limbo parte delle categorie che dovrebbe disciplinare. Altro contesto è da riservare alla prevenzione e al contrasto del Gap. Il contesto oggi è profondamente mutato. L’Adm pubblica annualmente il Libro blu sul mercato del gioco in Italia, nell’ultima edizione si legge che il gioco online è arrivato a un +36 percento rispetto al 2020. Il dibattito su questa legge ci mette di fronte alla poca efficacia di questa legge. È necessario lavorare per educare e far comprendere i rischi dell’abuso, e non con azioni che, nonostante le buone intenzioni, non avrebbero efficacia".

Ad Antonio Mastrovincenzo, relatore di minoranza, il compito di evidenziale il pensiero dell'opposizione in merito alla modifica di "una legge, la n. 3 del 2017, che dètta una disciplina quadro, che consente di fronteggiare un fenomeno in continua e rapida evoluzione. È una legge che punta decisamente alla prevenzione, ed è per questo che come gruppo Pd ci siamo battuti perché le modifiche venissero trattate dalla commissione competente. Ecco perché su diversi articoli non ci siamo trovati d’accordo, perché vanno nel senso opposto alla legge del 2017. La legge del 2017 ha nella prevenzione e nel contrasto i suoi pilastri, che l’hanno resa un punto di riferimento in tutta l’Italia. Pilastri che ora vengono minati dalle proposte di modifiche. Si riducono immotivatamente le distanze dei punti gioco dai luoghi sensibili, che rischia di causare una proliferazione di apparecchi da gioco. L’unica modifica da apportare alla legge 2017 era quella sulla retroattività, necessaria per venire incontro al settore, anche dal punto di vista occupazionale. Le altre modifiche apportate vanno invece contro i principi della legge, a partire dalla riduzione degli apparecchi da gioco dai luoghi sensibili, e alla maxi sanatoria per chi ha aperto dopo il 2017".

Dopo le due relazioni parte dunque il botta e risposta tra minoranza e maggioranza, con Jessica Marcozzi che evidenzia come "oggi si è reso necessario un adeguamento della legge 3 del 2017, tenendo conto anche di quanto fatto dalle altre regioni. Il gruppo di Forza Italia voterà favorevolmente perché queste modifiche vanno nella direzione giusta".

Mentre Luca Serfilippi sottolinea che "questa proposta di legge sia di buon senso, migliorativa rispetto all’esistente, perché va a sanare delle difficoltà della legge 2017, soprattutto smettendo con delle proroghe che vanno avanti da diversi anni. Andiamo a sanare una situazione che mette a rischio piccole attività che sono dei punti di riferimento per il territorio. Sono contento dell’emendamento che esclude i tabacchi, importanti presidi sul territorio. Noi non abbiamo molte possibilità di intervenire, perché ormai basta uno smartphone. Deve pensarci lo Stato, semmai limitando il gioco online, dove potremmo giocarci milioni di euro, e nessuno se ne accorgerebbe. Non è con i 200 o 400 metri dai luoghi sensibili che si limita il gioco d’azzardo. Il ludopatico stesso se ne va dagli esercizi commerciali, perché sotto osservazione del barista o del tabaccaio. È lo Stato che deve limitare il gioco, ma con una limitazione vera".

Di seguito interviene Romano Carancini, sbottando subito che "oggi si consuma una delle pagine peggiori che la destra di questa regione consuma nei confronti dei cittadini. Mi viene da piangere per quello che stanno facendo. Resto sorpreso, perché ho ascoltato tutti con grande attenzione. Voi scambiate i valori, la ratio della legge 3 del 2017, una delle più belle pagine politiche di una regione. Siete stati in grado di evitare che la modifica venisse esaminata dalla commissione Sanità, e questo perché a voi non interessano le fasce deboli, ma interessa solo l’interesse delle lobby. Nella mia provincia, quella di Macerata, il gioco delle scommesse nel 2019 ha toccato i 28 milioni di euro. Oggi vi accingete ad approvare una legge che va contro i nostri giovani, contro le persone anziane che vive, attraverso il gioco, la loro solitudine. Oggi il 75 percento di questi giovani hanno tutti fatto il gioco d’azzardo, e voi riducete le distante e riducete le ore nelle quali ogni ente locale può fare la sua scelta. Eliminate il comma 7 dell’articolo 110 perché tanto sono giochini dove si gioca un euro: sì, però è li che i bambini si educano all’azzardo. I ragazzi prima di andare a scuola andranno a giocare, e nei pomeriggi, invece di studiare, andranno a giocare. E voi approvate questa legge che va contro le famiglie e contro le persone".

Dopo la discussione, il consiglio vota a favore del rinvio in commissione per valutare gli emendamenti presentati e all'unanimità l'attività dell'aula viene sospesa sino ale 14,10.

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