Castelli (Mef): 'Gioco e banche, possibili protocolli con società di capitale pubblico'
01 giugno 2021 - 16:27
Il vice ministro all'Economia, Castelli, su gioco e banche auspica prosecuzione interlocuzioni istituzionali e non esclude protocolli d'intesa con società di capitale pubblico operanti in mondo creditizio e assicurativo.
Scritto da Redazione
"Sulla tematica Adm ha promosso due incontri con Abi e la Banca d'Italia finalizzati all'analisi e al superamento delle criticità esistenti nel corso dei quali si è avuto modo di illustrare le peculiarità agli interlocutori. L'Agenzia riferisce che sarebbe emersa da parte della Banca d'Italia l'impossibilità di imporre in via autorizzativa agli istituti di credito un più consistente impegno nel settore dei giochi poiché le linee di indirizzo di fonte unionale vincono le attività degli istituti nazionali,inserendo per quanto in argomento tutti gli operatori di gioco fra le categorie imprenditoriali con un più alto profilo di criticità nell'ambito della disciplina anti-riciclaggio, a prescindere dallo stato effettivo dei parametri di valutazione. Da ciò conseguirebbe il rifiuto di tali banche di effettuare alcuni prestazioni, quali il rilascio delle garanzie fideiussorie richieste per legge ai concessionari o l'apertura di conti correnti intestati ai dipendenti di dette società. Preso atto di ciò, nell'ottica di superare criticità e anomalie non sorrette da giustificati motivi di affidabilità finanziaria, la via più utilmente percorribile potrebbe essere quella di proseguire le interlocuzioni istituzionali avviate per per favorire agli istituti bancari una migliore conoscenza delle caratteristiche nazionali del settore dei giochi e delle sue peculiarità, anche rispetto agli operatori di altri Paesi. L'Agenzia segnala che nel rispetto della libera concorrenza e del mercato non si esclude la possibilità di definire protocolli d'intesa con società di capitale pubblico che operano nel mondo creditizio e assicurativo in modo da tracciare percorsi preferenziali per gli operatori di gioco in possesso di tutti i requisiti di solvibilità".
Lo afferma il vice ministro all'Economia, Laura Castelli, in risposta all'interrogazione a risposta immediata presentata Vita Martinciglio, deputata del Movimento 5 Stelle, nel corso della seduta della commissione Finanze alla Camera di oggi, 1° giugno, in materia di rapporti fra gioco e banche, "al fine di evitare pratiche scorrette".
Il vice ministro nel corso del suo intervento puntualizza che "L'Agenzia delle dogane e dei monopoli, interpellata in ragione della competenza in materia, ha comunicato di aver effettuato migliaia di verifiche, materiali e documentali, sul possesso dei requisti richiesti da parte degli operatori, sanzionando in caso di violazione o false dichiarazioni e sospendendo l'attività di operatori non in regola. Adm fa presente che gli operatori del settore hanno rappresentato a più riprese le grandi difficoltà riscontrate nell'accedere ai servizi del mondo bancario in generale e al rilascio delle garanzie fiduciarie fideiussore per la gestione peraltro eccezionale del gioco. Tali difficoltà sono state evidentemente aggravate a causa della sospensione dell'attività in relazione alla pandemia e del conseguente peggioramento dei parametri di affidabilità finanziaria valutata dagli istituti bancari. Tutto ciò ha comportato la presentazione da parte degli operatori del settore dei giochi di una prevalenza di garanzie provenienti da compagnie assicurative spesso estere, le quali, sottoposte dall'Agenzia a tutte le verifiche del caso, non sempre sono risultate affidabili dal punto di vista dell'efficacia nella tutela delle ragioni erariali".
Castelli quindi ricorda: "La Banca d'Italia che abbiamo interpellato ha rappresentato che in termini generali le banche sono responsabili delle politiche aziendali relative alla concessione di finanziamenti nel rispetto della normativa vigente, della trasparenza e correttezza verso i clienti e dei criteri di sana e prudente gestione. A questo riguardo le banche sono tenute a valutare il merito creditizio dei richiedenti dei finanziamenti e, se ritenuto necessario, al fine di evitare rischi connessi con l'erogazione possono chiedere garanzie reali o personali. Per il caso di specifici comportamenti irregolari e scorretti la Banca d'Italia ha inoltre richiamato le iniziative in essere a tutela della clientela, in particolare ricordando che il cliente - ivi inclusa un'impresa - può in tali casi presentare un reclamo all'intermediario che è tenuto a rispondere al cliente entro 60 giorni dal reclamo relativo a operazioni di servizi bancari. Il termine è ridotto a 15 giorni lavorativi per le risposte ai reclami che hanno per oggetto i servizi di pagamento e, in caso di mancata soddisfazione per la risposta ricevuta, può indirizzare un esposto alla Banca d'Italia, ovvero rivolgersi per la tutela dei propri diritti all'arbitrato bancario e finanziario.
E' stato infine ricordato che, diversamente dalla Banca d'Italia, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha compiti in materia di pratiche commerciali scorrette anche nell'abito del settore bancario finanziario".
E' stato infine ricordato che, diversamente dalla Banca d'Italia, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha compiti in materia di pratiche commerciali scorrette anche nell'abito del settore bancario finanziario".