Sì allo schema di decreto sul riordino del gioco, a cominciare da quello a distanza, ma a due condizioni: una, come evidenziato anche dall'omonima commissione della Camera, che si avvii pure la gara per il gioco del Lotto, la seconda che si "disponga l’avvio senza indugio da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli della procedura di affidamento, nel rispetto dei princìpi e delle regole europee e nazionali, della gestione del servizio, nelle sue diverse forme, anche a distanza, del gioco del “gratta e vinci”.
Queste le due condizioni poste dalla commissione Finanze del Senato nell'esprimere il suo parere favorevole al Governo sul decreto che dà attuazione alla delega fiscale in materia di riforma del gioco online. Nel parere si esprimono anche numerose osservazioni, nelle quali, tra le altre, si chiede al Governo di valutare l'opportunità di introdurre la liquidità condivisa per il poker online, di abbassare l'una tantum di 7 milioni di euro per partecipare al bando sul gioco online, come pure alcune disposizioni, sempre al ribasso, in merito ai costi che i punti vendita ricarica devono sostenere. Altra puntualizzazione, quella sull'accelerazione dei tempi sul riordino del gioco fisico.
LA CONDIZIONE SUL GIOCO DEL LOTTO - In dettaglio, le due condizioni poste chiedono che il Governo provveda "ad introdurre nel decreto legislativo in esame una apposita norma che disponga l’avvio senza indugio da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli della procedura di affidamento, nel rispetto dei princìpi e delle regole europee e nazionali, della gestione del servizio, nelle sue diverse forme, anche a distanza, del gioco del Lotto automatizzato e degli altri giochi numerici a quota fissa, prevedendo tra l’altro: una durata della concessione pari a nove anni, non rinnovabile; una selezione basata sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e, quanto alla componente prezzo, una base d’asta, per le offerte al rialzo, pari ad almeno 1 miliardo di euro; l’eventuale versamento del prezzo indicato nell’offerta del concorrente risultato primo in graduatoria anche in più rate, ancorate comunque in primo luogo al momento dell’aggiudicazione e a quello dell’effettiva assunzione del servizio del gioco da parte dell’aggiudicatario; l’eventuale inserimento di clausole, nel bando di gara, anche in ordine alla misura dell’aggio del concessionario; l’eventuale previsione, nel bando di gara, di ogni altra clausola utile anche facendo riferimento a quelle già utilizzate nell’occasione dell’ultima gara in materia".
LA CONDIZIONE SUI GRATTA E VINCI - Con la seconda condizione si chiede che il Governo provveda "ad introdurre nel decreto legislativo in esame una apposita norma che disponga l’avvio senza indugio da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli della procedura di affidamento, nel rispetto dei princìpi e delle regole europee e nazionali, della gestione del servizio, nelle sue diverse forme, anche a distanza, del gioco del 'gratta e vinci'".
LE OSSERVAZIONI - Ma sono diverse anche le osservazioni, e tengono in effetti conto dei contenuti che erano emersi in sede di audizione.
Su tutte, si chiede che il Governo valuti l'opportunità di "prevedere l’introduzione della modalità di gioco cd. 'liquidità condivisa' (o anche 'liquidità internazionale') con fonte regolamentare al fine di potenziare l’offerta di gioco in Italia, con riferimento in particolare al gioco del poker online".
Poi, si chiede sempre di valutare l'opportunità di "prevedere l’utilizzazione della carta di identità, della patente di guida e il passaporto, come strumenti certi di identificazione del giocatore sia per la rete a distanza che per la rete fisica, per un miglior controllo della rete di gioco, e in particolare, prevedere che l’impiego di detti strumenti di identificazione sia contemplata nella disciplina dei giochi a distanza", come pure di "riformulare la lettera d) del comma 6, dell'articolo 6, al fine di inquadrare correttamente il concetto di App di gioco non da intendersi come strumento attivabile sul sito del concessionario, ma piuttosto come strumento di accesso, attraverso dispositivi mobili, alle differenti tipologie di gioco facenti parte del portafoglio del concessionario".
Di notevole interesse, anche la richiesta di valutare la possibilità di "prevedere una rimodulazione del canone una tantum attualmente previsto a 7 milioni di euro, al fine di garantire una maggiore concorrenza del mercato e possibili maggiori effetti di gettito per lo Stato garantendo, altresì, l'equilibrio economico-finanziario del contratto di concessione con la possibilità di aumentare il canone annuo della concessione pari al 3 percento del margine netto del concessionario di cui all'articolo 6, comma 6, lettera n)" come pure di "valutare altresì l’opportunità di una più appropriata formulazione tecnica della succitata lettera n) del comma 6 dell’articolo 6". Stessa richiesta di riduzione (sempre "a valutare l'opportunità di" dell'importo annuale di Iscrizione all'albo dei punti vendita di ricarica, "apparentemente eccessivamente oneroso, al fine di garantire la sostenibilità dell'attività di punto di vendita di ricarica, tenuti in considerazioni i dati relativi agli attuali volumi medi di ricariche realizzate attraverso questo canale ed i relativi ricavi degli esercenti", come pure di valutare l'opportunità di "modificare all’articolo 13, comma 5, il limite settimanale delle ricariche effettuabili dagli esercenti l’attività di punto vendita ricariche, attualmente fissato a 100 euro incrementandolo fino a 200 euro in considerazione del fatto che l’attuale formulazione appare in conflitto con la vigente normativa europea e interna".
Tra le osservazioni, si chiede infine di valutare l'opportunità di "modificare l’ultimo periodo dell’articolo 20, al fine di limitare l’esclusione della responsabilità erariale per l’adozione dei provvedimenti di variazione previsti dal predetto articolo, quanto ai loro effetti finanziari, alle sole ipotesi di colpa grave" come pure di "modificare l’articolo 25 al fine di prevedere che tutte le maggiori entrate derivanti dall’applicazione delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo, confluiscano nel fondo per l’attuazione della delega fiscale, istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze dall’articolo 22, comma 3, secondo periodo, della legge 9 agosto 2023, n. 111".
La commissione Finanze del Senato puntualizza inoltre che il Governo dovrebbe valutare l'opportunità di "prevedere nelle concessioni l'opportunità di limitare le giocate in determinate fasce orarie" e di "accelerare i tempi di predisposizione dello schema di decreto legislativo relativo alla raccolta delle giocate sulla rete fisica".
IL DECRETO LOTTERIE - In parallelo, la commissione Finanze ha espresso parere favorevole con osservazioni anche in merito al decreto Lotterie e che anche nel 2024 individua come unica nazionale la Lotteria Italia.