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Contrasto a Gap, sì della Regione Marche a Piano integrato 2023-2025

01 agosto 2023 - 12:07

Il consiglio regionale delle Marche approva il Piano regionale integrato 2023-2025 contro il Gap e le nuove tendenze e social network.

Scritto da Amr

Dopo la modifica della scorsa settimana alla legge regionale sul gioco, oggetto di discussione anche della seduta odierna, oggi 1° agosto via libera da parte del consiglio regionale delle Marche, al Piano regionale integrato 2023-2025 per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da gioco d'azzardo patologico (Gap) e da nuove tendenze e social network (dipendenze digitali).

La proposta di atto amministrativo è stata approvata con 17 voti favorevoli, 9 voti contrari, e 1 astenuto.

PIU' PERSONE IN TRATTAMENTO - Nel piano si evidenzia come nelle Marche le persone in carico al Sistema Sanitario regionale per problemi relativi al Gap e dipendenze digitali nel 2022 sono state 776 (contro i 429 del precedente anno. Di questi, 413 per problemi relativi alle dipendenze digitali (contro i 44 del 2021).
Rispetto ai dati del 2021 si evidenzia un aumento esponenziale dell’intercettazione del fenomeno e della presa in carico di soggetti affetti da dipendenti da nuove tecnologie e social network, poiché "la pandemia ha acuito le problematiche relative alle dipendenze digitali, strumento a suo tempo utilizzato per limitare l’isolamento; il ripristino alla normalità con il termine della pandemia ha permesso di incentivare gli
accessi ai servizi", ma anche perché "i finanziamenti Ministeriali messi in campo, con l’implementazione dei servizi per le tossicodipendenze ha permesso di intercettare lo specifico fenomeno e di attivare concrete prese in carico dei pazienti".

LA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE - Il Piano approvato prevede, nel triennio, azioni rivolte alla popolazione per "stimolare le persone alla ricerca di condizioni di benessere psicofisico, alla conduzione di pratiche sane di gioco, alla gestione proficua del tempo libero", come pure per "informare e sensibilizzare, con gli strumenti ed i linguaggi più idonei, sull’importanza di saper alternare condotte mature e produttive a capacità di deregolarsi in modo controllato Gli interventi saranno rivolti in particolare alla popolazione in età attiva (adulti presenti nei vari luoghi di lavoro e/o iscritti ad associazioni del territorio), con particolare attenzione alle differenze di genere".
Si punta inoltre a "sensibilizzare le persone appartenenti a categorie socio-demografiche a rischio (donne in condizione di fragilità, soggetti non più in età lavorativa, soggetti non occupati, immigrati) ad arricchire la loro quotidianità con una serie di stimoli diversificati (sociali, ricreativi culturali, ludici), a riconoscere e rispondere adeguatamente a situazioni di crisi, evitando di incorrere in forme di gioco d’azzardo", oltre che a "sensibilizzare i soggetti non più in età lavorativa ad arricchire la loro quotidianità con una serie di stimoli diversificati (sociali, ricreativi culturali, ludici), evitando di incorrere in forme di gioco d’azzardo" e a "promuovere la conoscenza del fenomeno e della rete dei Servizi da parte degli operatori portatori di interesse (personale Servizi socio-sanitari, medici m.g. e pediatri libera scelta, esercenti, Forze Ordine, personale Istituti di Credito e di agenzie di finanziamento)".
Hanno invece come target genitori, insegnanti, personale amministrativo, studenti dell’intero ciclo scolastico (dalla Scuola d’Infanzia agli Istituti di Istruzione Secondaria), altre azioni, finalizzate a "promuovere interventi di prevenzione con programmi integrati tra Soggetti del territorio: Ddp, Ats, Scuola, Ffoo, Enti Accreditati, Terzo Settore, etc.", a "promuovere negli studenti appartenenti all’intero ciclo scolastico (dalla Scuola dell’Infanzia agli Istituti di Istruzione Secondaria): la necessità di conoscere e gestire le emozioni; la collaborazione e la cooperazione con l’altro; la capacità di affrontare le situazioni di conflitto".

Ci sono poi azioni rivolte specificamente a soggetti vulnerabili, anche se non hanno mai giocato o che hanno avuto esperienze problematiche, ma discontinue. Mirano a "intercettare il bisogno attraverso servizi di sensibilizzazione, di aggancio e di educativa di strada in luoghi informali (piazze, centri aggregazione, zone antistante sale giochi)", mentre le azioni rivolte ai giocatori problematici e patologici puntano a "fornire informazioni sull’offerta di Servizi e sulle possibilità di cura", a "offrire un primo contesto di accoglienza della domanda e motivare verso una presa in carico " e a "tutelare le persone attraverso supporto di tipo economico, legale e finanziario".
Con riguardo ai giocatori patologici, ci sono altre tipologie di azioni: mirano a "garantire la costituzione e l’aggiornamento di un’équipe specialistica in grado di offrire processi di diagnosi e cura ai giocatori e ai loro familiari", ad "ampliare il progetto terapeutico con interventi di tipo riabilitativo e di reinserimento nel tessuto relazionale e lavorativo", ad "ampliare il progetto terapeutico con trattamenti riabilitativi extra-ambulatoriali di tipo residenziale/semiresidenziale/fine settimanale" e a "individuare e costituire dispositivi terapeutici in grado di applicare metodologie e prassi innovative, già sperimentate in contesti nazionali o internazionali".
Il Piano prevede pure il monitoraggio del fenomeno, studiandolo a livello regionale, e la valutazione delle politiche regionali in materia. Focus, ancora, sulla formazione rivolta a operatori e portatori di interesse, e sulla formazione e aggiornamento di docenti ed educatori per gli interventi di prevenzione.

LE RISORSE - Quanto ai fondi disponibili, tenendo conto di quello statale istituito con la legge di Stabilità 2016, ai residui di stanziamento e al fondo sanitario indistinto per il 2023, ammontano a 1.682.646,48 euro per il 2023 e a 1.553.866,67 ciascuno per il 2024 e il 2025.

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