Roma - "Non ho voluto far mancare il mio sostegno, fin dall'inizio di questa legislatura ho sempre avversato una certa tendenza all'ipocrisia, denominatore comune di tante scelte prese dai governi precedenti: entrambi avevano 'un giallo' in comune (alludendo al Movimento 5 stelle, Ndr), carico di pregiudizi nei confronti del gioco legale.
Sono anni che cerchiamo di far comprendere il 'peso' delle parole della Procura Antimafia, delle forze dell'ordine, dei Monopoli, di dire che voi del settore del gioco pubblico siete garanzia di tutela della legalità con le vostre sale".
A rivendicarlo è il deputato forzista Mauro D'Attis, intervenuto nei minuti di chiusura della manifestazione unitaria del settore del gioco legale tenutasi oggi, 18 febbraio a Roma, in piazza del Popolo, in contemporanea con quella milanese di piazza Duomo.
"Con alcune delle associazioni che oggi manifestano abbiamo sempre sostenuto emendamenti in tutti i provvedimenti possibili, e sono sempre stato tra i primi firmatari. Accanto a me c'è il senatore Gianni Pittella, che seppur su un altro fronte, dalle file del Partito democratico, ha sempre sostenuto delle tesi su cui ci siamo ritrovati: vogliamo sconfiggere quel muro di ipocrisia che c'è in Parlamento, che ha danneggiato voi, le vostre aziende e i giocatori, che hanno il diritto di giocare, e ha ridotto anche le entrate fiscali per lo Stato italiano, concedendo alla criminalità organizzata di accrescere il proprio potere", ricorda il deputato di Forza Italia.
"Lo Stato è cosciente degli effetti della limitazione dei concessionari del gioco legale, come avviene in molte regioni, con i vari distanziometri, che il settore del gioco legale anche in lockdown è sempre stato il primo a chiudere e l'ultimo a riaprire. E se lo Stato sa che questo ha determinato uno spostamento verso il gioco degli interessi della criminalità organizzata, e nonostante tutto continua a bloccare il settore, allora non è 'sbadato', ma indirettamente diventa connivente con la criminalità organizzata.
Ecco, io non voglio essere connivente, e difendo le aziende di questo settore.
Il mio atteggiamento non cambierà, e a tutti i politici che fanno passerella dico: votate gli emendamenti che abbiamo presentato, è in Parlamento che si approvano gli atti che servono".