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Def 2022, Cisl e Confcommercio: 'Tutelare il gioco legale'

12 aprile 2022 - 11:18

Nel corso delle audizioni preliminari all'esame del Def i rappresentanti di lavoratori e imprese sottolineano l'urgenza di un riordino del settore del gioco pubblico. 

Scritto da Redazione
Def 2022, Cisl e Confcommercio: 'Tutelare il gioco legale'

Urgenza di una riorganizzazione del settore del gioco pubblico, un settore caratterizzato da lacune normative nelle quali ben si inserisce la criminalità organizzata. È quanto sottolineano Cisl e Confcommercio nel corso delle audizioni preliminari all'esame del Def, Documento di economia e finanza 2022 presso le Commissioni congiunte V (Bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei Deputati e 5a (Bilancio) del Senato della Repubblica. Il Def sarà poi all'ordine del giorno delle aule la settimana successiva alla Pasqua.

CISL: "AUSPICABILE UN TAVOLO DI CONFRONTO PERMANENTE" - Nel corso dell'audizione la Cisl ricorda che l'obiettivo del Def è mitigare gli effetti della crisi e stimolare la produzione e l’occupazione. 

Nello specifico, sul gioco, sottolinea come "tra i Ddl collegati uno riguarda il 'riordino del settore giochi'. È una richiesta posta dalla Cisl da molti anni insieme alla campagna 'mettiamoci in gioco' e sarebbe funzionale alla regolarizzazione di un settore con molte lacune normative e nel quale si inserisce prepotentemente la criminalità organizzata. Sarebbe auspicabile un tavolo di confronto permanente tra le parti sociali sia su questo Ddl su quello relativo allo spettacolo.

CONFCOMMERCIO: "STABILIZZARE OFFERTA DI GIOCO LEGALE" - La serie di audizioni contempla anche Confcommercio, che nella sua memoria riporta qualche annotazione in materia di giochi. 

"A completamento della manovra di bilancio 2023-2025, il Governo con il Def dichiara nuovamente l’intenzione di proporre un Ddl di riordino settore dei giochi: materia estremamente urgente per stabilizzare l’offerta regolamentata dei prodotti di gioco nell’ottica di concreta tutela dei consumatori, superando incongruenze normative tra Stato ed Autonomie; da realizzare tuttavia con particolare attenzione all’equilibrio economico di esercizio delle concessioni, considerata la lunga crisi pandemica, ed a quello concorrenziale tra le varie filiere di prodotto".

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