Def 2022, Cisl e Confcommercio: 'Tutelare il gioco legale'
Nel corso delle audizioni preliminari all'esame del Def i rappresentanti di lavoratori e imprese sottolineano l'urgenza di un riordino del settore del gioco pubblico.
Scritto da Redazione
Urgenza di una riorganizzazione del settore del gioco pubblico, un settore caratterizzato da lacune normative nelle quali ben si inserisce la criminalità organizzata. È quanto sottolineano Cisl e Confcommercio nel corso delle audizioni preliminari all'esame del Def, Documento di economia e finanza 2022 presso le Commissioni congiunte V (Bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei Deputati e 5a (Bilancio) del Senato della Repubblica. Il Def sarà poi all'ordine del giorno delle aule la settimana successiva alla Pasqua.
CISL: "AUSPICABILE UN TAVOLO DI CONFRONTO PERMANENTE" - Nel corso dell'audizione la Cisl ricorda che l'obiettivo del Def è mitigare gli effetti della crisi e stimolare la produzione e l’occupazione.
Nello specifico, sul gioco, sottolinea come "tra i Ddl collegati uno riguarda il 'riordino del settore giochi'. È una richiesta posta dalla Cisl da molti anni insieme alla campagna 'mettiamoci in gioco' e sarebbe funzionale alla regolarizzazione di un settore con molte lacune normative e nel quale si inserisce prepotentemente la criminalità organizzata. Sarebbe auspicabile un tavolo di confronto permanente tra le parti sociali sia su questo Ddl su quello relativo allo spettacolo.
CONFCOMMERCIO: "STABILIZZARE OFFERTA DI GIOCO LEGALE" - La serie di audizioni contempla anche Confcommercio, che nella sua memoria riporta qualche annotazione in materia di giochi.
"A completamento della manovra di bilancio 2023-2025, il Governo con il Def dichiara nuovamente l’intenzione di proporre un Ddl di riordino settore dei giochi: materia estremamente urgente per stabilizzare l’offerta regolamentata dei prodotti di gioco nell’ottica di concreta tutela dei consumatori, superando incongruenze normative tra Stato ed Autonomie; da realizzare tuttavia con particolare attenzione all’equilibrio economico di esercizio delle concessioni, considerata la lunga crisi pandemica, ed a quello concorrenziale tra le varie filiere di prodotto".