Delega fiscale: sul gioco 'no' del governo a Odg M5S, 'sì' a quello di Avs
Il sottosegretario al Mef Federico Freni respinge l'Odg pentastellato sul 'divieto assoluto di pubblicità del gioco', mentre è favorevole il parere all'impegno di 'implementare la lotta alla ludopatia'.
Nel corso della discussione che porterà oggi, 4 agosto, all'approvazione della Delega al governo per la riforma fiscale (C. 1038-B) già approvato dalla Camera e modificato dal Senato interviene il sottosegretario al Mef, Federico Freni, portando il parere del governo sugli ordini del giorno.
Per quanto riguarda i due ordini del giorno relativi al settore del gioco pubblico, il rappresentante del governo dà il parere contrario del governo all'Odg 9/1038-B/12, di Quartini, Fenu, Lovecchio, Raffa, Alifano (M5S), che proponeva “di adottare ulteriori iniziative normative volte a confermare il divieto assoluto di pubblicità del gioco”.
In merito al secondo ordine del giorno, il 9/1038-B/30, firmato da Dori, Borrelli, Grimaldi, Zanella (Avs), Freni esprime parere favorevole a condizione che siano espunte tutte le premesse. L'Odg "impegna il Governo, in sede di attuazione delle deleghe di cui all’articolo 15 del provvedimento ad implementare la lotta alla ludopatia promuovendo interventi finalizzati alla prevenzione, al contrasto e alla riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico sul tessuto sociale, al rafforzamento della cultura del gioco misurato, responsabile e consapevole nonché al recupero delle persone che ne sono affette e al supporto delle loro famiglie e alla tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione con particolare riferimento alla tutela preventiva dei minori e dei giovani".
Successivamente si esprime l'Aula, con Quartini che interviene duramente difendendo il "Decreto dignità" e ipotizzando che la respinta dell'emendamendo 9/1038-B/12 sia un segnale della volontà del governo di reintrodurre la pubblicità al gioco, mentre il compagno di partito Francesco Silvestri auspica "uno Stato che dica ai nostri ragazzi di scommettere su sé stessi e non su una slot".
Immediata la risposta di Freni, che precisa come il parere del governo rimanga fermo rispetto all'Odg, ma ritenendo necessarie delle precisazioni lessicali. "Nell'ordinamento italiano il gioco d'azzardo è vietato, ma il gioco lecito è una fattispecie diversa dall'azzardo, regolata dalla legge dello Stato, soggetta a concessione dello Stato. Ed è fattispecie, quella del gioco d'azzardo, quella che il governo si è impegnato a reprimere con ogni mezzo. Il governo vuole contrastare il gioco d'azzardo e contrastare la ludopatia con ogni più opportuna iniziativa. Il governo tuttavia ci tiene a precisare che il gioco lecito è regolato dalla legge e non ha nulla a che vedere con l'azzardo".
Seguino altri accesi interventi, da Paolo Ciani (Pd) a Chiara Appendino (M5S), in seguito ai quali anche Partito democratico, gruppo Alleanza Verdi Sinistra e Europa Verde, sottoscrivono l'emendamento pentastellato. La successiva votazione sancisce tuttavia il voto contrario dell'Aula.
In merito al secondo ordine del giorno, 9/1038-B/30, prima della votazione interviene l'onorevole Devis Dori (Europa Verde) affermando di non comprendere il fatto che siano state espunte le premesse, ritenute importanti, ma di accogliere con favore la riformulazione del governo. In seguito al suo intervento, la Camera approva l'Ordine del giorno.
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