Nelle intenzioni del precedente Governo (il Conte bis), il 2021 sarebbe dovuto essere l'anno del riordino del gioco pubblico.
Potrebbe esserlo ancora, come dimostrano i ripetuti appelli in tal senso del direttore generale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna - che potrebbe essere riconfermato nella sua carica dal Consiglio dei ministri in programma il 31 marzo, e dedicato anche alle Agenzie fiscali -, rafforzati anche dalle richieste da molte rappresentanze del settore, come barriera necessaria all'illegalità e viatico per investimenti futuri nonchè propedeutica ai nuovi bandi, in programma nel 2022.
L'ATTENZIONE DEL MEF E GLI AUSPICI DI DURIGON - Dal canto suo, anche il ministero dell'Economia e delle finanze, per voce del sottosegretario Maria Cecilia Guerra, ha assicurato che "il settore del gioco, con i suoi 150mila occupati e le sue migliaia di aziende sarà, come tutto il resto del mondo produttivo,
oggetto di forte attenzione e ne sarà consentita la riapertura, paritariamente a tutti gli altri settori produttivi, appena la diffusione dell'epidemia da Covid-19 lo consentirà",
in risposta ad un'interrogazione con cui il senatore di Forza Italia Marco Perosino, ha menzionato il gioco pubblico fra i comparti più colpiti dalla pandemia. Ad occuparsi direttamente del settore però
dovrebbe essere il sottosegretario al Mef Claudio Durigon, che in un recente intervento ha espresso la volontà di "
riprendere in mano il tema del riordino", evidenziando che "L'occasione della prossima ripartenza ci deve consentire di mettere a sistema i giochi in tutte le regioni, unificando una normativa che dia libertà alle imprese e al lavoro ma intervenendo contro il gioco illegale. Il gaming deve essere uno degli elementi di traino per la ripresa del Paese".
Mentre l'Italia, quindi, è ancora nel limbo dei "forse", il riordino del gioco potrebbe diventare già realtà in alcuni dei Paesi a noi più vicini, a cominciare dalla Spagna e dall'Austria.
Senza dimenticare, al di là della Manica, il Regno Unito, e la Germania, con delle scadenze già più delineate.
SPAGNA, ALLO STUDIO LA REVISIONE DELLA TASSAZIONE - Nel Paese iberico, il ministro dei Consumi, Alberto Garzón, afferma di avere "in previsione la revisione della tassazione" degli operatori del gioco e delle scommesse e che "sta studiando le formule con il ministero del Tesoro, ma in questo momento non c'è nessuna proposta sopra il tavolo". In relazione alla possibilità di regolare gli orari di apertura dei luoghi di gioco e scommesse nel 2021, insieme alle Comunità autonome, il ministro, in un'intervista a Europa Press, spiega che esiste una regolamentazione "molto eterogenea", per cui alcune regioni "limitano più di altre e, tuttavia, il problema sociale esiste ancora".
In questo senso, il ministro indica che, sebbene la pandemia abbia modificato gli orari di apertura di questi stabilimenti, "molte persone continuano a giocare con la speranza che questo risolva i loro problemi di vita. Pertanto, le possibilità di gravi problemi di salute sono notevolmente aumentate", rimarca. "Siamo in questo momento in trattative con le Comunità autonome su questo punto", ricorda, pur insistendo sul fatto che alcune "sono più flessibili con i bookmaker e altre sono più severe".
Per Garzón, la preoccupazione sociale esiste e si fonda sui dati. "Negli ultimi anni stanno diventando luoghi preferenziali di svago per i giovani", avverte il ministro, il quale ritiene che questa situazione debba essere corretta in coordinamento con le Comunità autonome, dove "c'è crescente preoccupazione, anche nelle comunità del Partito Popolare" , ma non in tutti.
"Il consiglio comunale di Cadice e il consiglio comunale di Malaga hanno cercato di porre limitazioni alle case di scommesse e il consiglio andaluso sta cercando di impedirlo. Ora sono in una grande battaglia". Per quanto riguarda il caso della Comunità di Madrid, il responsabile dei consumi riconosce che la regione presieduta da Isabel Díaz Ayuso "ha un approccio molto diverso" da quello del suo dipartimento. "Continuiamo a cercare di finalizzare una roadmap con loro, ma ovviamente, come hanno affermato, ritengono che la flessibilità prima di questo tipo di bookmaker dovrebbe essere molto più ampia di quanto riteniamo necessario", sottolinea.
Allo stesso modo, Alberto Garzón sostiene che è stato verificato che la pandemia "ha avuto un impatto negativo, dal punto di vista della salute pubblica", in termini di consumo di gioco, ma "è ancora troppo presto per poter fare il punto dell'intero anno, perché i dati arrivano sempre più tardi "
"La nostra tabella di marcia non cambia e l'unica cosa che accade è che la grandezza di qualcosa che è problematico aumenta o diminuisce e che, soprattutto, ha a che fare con il modello di svago delle città. Città che hanno più case da gioco che parchi verdi, il messaggio che viene trasmesso alle persone è che il tempo libero dei giovani deve essere fatto lì e questo è un problema iniziale che la pandemia aggrava", commenta.
Si tratta, quindi, di "un problema complesso che richiede soluzioni complesse", quindi deve avere "un approccio multidimensionale". Garzon poi ricorda che da agosto non ci sarà più pubblicità al gioco "in nessun tipo di forum" e che deve essere affrontata anche la tassazione, che può influenzare il mercato e l'istruzione. Pertanto, sta già lavorando alla preparazione di campagne di sensibilizzazione e informazione "molto intense".
IN AUSTRIA UNA NUOVA AUTORITÀ DI CONTROLLO E PIU TASSE - Aria di riorganizzazione anche in Austria, dove il Governo ha già trovato l'accordo per istitituire una nuova autorità di controllo per il gioco, che in futuro controllerà il mercato, con l'obiettivo finale di "disaggregare" il ruolo del ministero delle Finanze in materia. Finora, il ministero delle Finanze è stato il rappresentante del proprietario di Casinos Austria (tramite l'agenzia statale per gli investimenti Öbag) e l'autorità di controllo responsabile per tutte le società di gioco e quindi anche responsabile per l'assegnazione delle licenze e l'applicazione delle normative sul gioco d'azzardo, ma la nuova autorità si farà carico di questi compiti.
Il ministro delle Finanze, Gernot Blümel, sottolinea che il fine primario di questo nuovo regolatore sarà la protezione dei giocatori, che richiederà una serie di nuovi controlli sul gioco legale e illegale, e l'introduzione di un sistema nazionale di autoesclusione per online e terrestre.
Si prevede inoltre che intensifichi l'attività di contrasto degli operatori senza licenza e avrà il potere di ordinare ai fornitori di servizi Internet di bloccare l'accesso a questi siti.
Come parte di questo processo, verrà creata una lista nera di domini senza licenza.
Verranno inoltre sviluppate nuove regole per le loot box, che secondo Blümel potrebbero avere un impatto particolarmente negativo sui giocatori più giovani e portarli a forme tradizionali di gioco d'azzardo.
Il ministro inoltre afferma che l'Austria cercherà di replicare il modello normativo tedesco, introducendo controlli come i limiti di deposito mensili, nonché la limitazione delle puntate e del tempo di gioco per le slot online. I limiti esatti saranno sviluppati in consultazione con esperti in dipendenza dal gioco.
Inoltre, le tasse sul settore devono essere aumentate, per garantire che gli operatori contribuiscano alla prevenzione e al trattamento del problema del gioco d'azzardo, e i controlli sulla pubblicità saranno rafforzati. Ciò vedrà il marketing del gioco d'azzardo soggetto a controlli simili a quelli imposti alle aziende produttrici di tabacco.
Oltre a queste misure focalizzate sulla protezione dei giocatori, Blümel ha annunciato nuove misure di salvaguardia anti-corruzione.
Dovrebbero essere abolite la licenza federale per i terminali per videolotterie - ed i fornitori richiederanno le licenze agli Stati in cui operano - e tre licenze per la costruzione di nuovi casinò.
I regolamenti necessari per facilitare questi cambiamenti dovrebbero essere sviluppati entro la fine di aprile. Verranno quindi sottoposti al Parlamento, in vista dell'approvazione delle leggi entro l'autunno 2021.
GERMANIA, DAL 1° LUGLIO C'È IL DISTANZIOMETRO - Nella vicina terra teutonica il 1° luglio 2021 è prevista l'entrata in vigore della nuova legge sul gioco d'azzardo che impone
pesanti restrizioni da attuare in ognuno dei 16 Stati della Repubblica federale, con l'introduzione di un “distanziometro” minimo di 500 metri da una location all'altra. Con un orizzonte drammatico per il settore: la
riduzione del 60 percento del numero di sale da gioco nei prossimi sei mesi, rispetto alle circa 9mila conteggiate dal Governo negli anni precedenti.
La speranza è che sul piatto della bilancia pesi la parziale autonomia di cui godono i “land” tedeschi, prerogativa che portebbe alcuni a non applicare il divieto in modo tanto rigoroso.
REGNO UNITO PRONTO PER LA RIVOLUZIONE - La riforma del Gambling act del Regno Unito del 2005 dovrebbe diventare realtà nell'agosto di quest'anno, ma secondo alcune indiscrezioni non prima del 2022, mentre la consultazione promossa fra tutti gli stakeholder dal Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport per esaminerà le restrizioni online, il marketing e i poteri della Gambling commission come parte di una revisione importante e ad ampio raggio delle leggi sul gioco si concluderà
domani, 31 marzo.
La revisione, come evidenziato da una nota dell'Esecutivo diffusa a dicembre 2020, "sarà condotta dai ministri del Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport, con il coinvolgimento di tutto il Governo, la Commissione sul gioco d'azzardo, l'industria, la salute e il settore della beneficenza, coloro che hanno vissuto esperienze di danno da gioco d'azzardo e altre parti interessate. Dopo questa richiesta iniziale di prove di 16 settimane,
il Governo valuterà le prove presentate, insieme ad altri dati, con l'obiettivo di definire le conclusioni e le eventuali proposte di riforma in un Libro bianco nel 2021".
La modifica della normativa vigente, con una vera e propria rivoluzione della legislazione del settore varata nell'era Blair, dovrebbe comprendere
regole più stringenti per il comparto, con l'introduzione di duri controlli di accessibilità, di un regime di test per i nuovi prodotti, e di un prelievo obbligatorio per finanziare il trattamento della dipendenza dal gioco patologico, ma anche il
divieto di sponsorizzazioni sportive per gli operatori del gioco e la limitazione delle puntate dei casinò online.