Gioco online e fisico: riordino nel limbo, ma le novità sono ormai alle porte
Mentre per il riordino del gioco online si attende il deposito alla Commissione Ue della documentazione relativa al bando, per quello fisico sembra prossima la presentazione di una nuova proposta delle Regioni.
Sarà il caldo, sarà che le città hanno cominciato a svuotarsi per le ferie di molti, sarà che l'estate sembra sempre mettere in pausa un po' tutto, ma anche per il mondo del gioco si respira un'aria di... “limbo”.
Tanto il comparto fisico che quello online infatti sono “tra color che son sospesi”, potremmo dire citando Dante e la Divina commedia, in attesa di novità, auspicate ed annunciate, per il proprio riordino.
Per quanto riguarda il gioco online dovrebbe essere questione di giorni o di ore, considerando che ormai risale a oltre una settimana fa l'invio da parte dell’Agenzia delle dogane e monopoli al ministero dell’Economia e al ministero delle Imprese e del made in Italy della documentazione relativa al bando, a sua volta inviata al Consiglio di Stato per una valutazione formale e il necessario parere dei giudici, nonché alla Commissione europea per il vaglio previsto dalle direttive comunitarie.
Il testo dovrà rimanere al vaglio della Commissione e degli Stati membri per eventuali osservazioni almeno per tre mesi prima di poter essere adottato in Italia, quindi la gara non potrà passare alla fase successiva almeno prima di fine ottobre, anche nella migliore delle ipotesi. Anche considerando in un celere riscontro da parte di Palazzo Spada, dove comunque è lecito attendersi che il parere non possa arrivare oltre i prossimi tre mesi, rimane comunque l’iter europeo da rispettare. Mal’Italia potrebbe comunque decidere di procedere comunque con la gara, una volta avuto il via libera del Consiglio di Stato, anche con la procedura europea ancora aperta, per poi eventualmente riservarsi la facoltà di intervenire successivamente con eventuali modifiche se richieste dalla Commissione.
Anche per il riordino del gioco fisico domina l'attesa. In questo caso ci affidiamo alle parole pronunciate pochi giorni dal direttore Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Mario Lollobrigida, all'evento “Proiettare gli Adi nel futuro: sostenibilità, innovazione e fiscalità”, organizzato dalla sezione Concessionari apparecchi da intrattenimento dell'associazione Astro - Confindustria Sit: “Non sono pessimista sul tavolo tecnico e stiamo vedendo un cambio di posizione da parte delle Regioni e degli Enti locali, siamo confidenti che ci sia una proposta seria a breve, perché stanno cominciando a lavorare sull'argomento. Io ritengo che a breve possa arrivare un’offerta o proposta di mediazione rispetto a quanto abbiamo presentato noi.”
Parole che farebbero pensare, o quantomeno auspicare, novità imminenti.
Ma dalla Conferenza unificata, almeno fino a stamattina, tutto tace.
Secondo quanto appreso da GiocoNews.it, non si sa ancora nulla, né del tavolo tecnico aperto fra ministero dell'Economia e delle finanze e i rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali né della proposta per il riordino che dovrebbero aver preparato.
Sul tema poi abbiamo chiesto lumi a Marco Alparone, vice presidente e assessore al Bilancio e finanza di Regione Lombardia, nonché coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, audito lo scorso febbraio dalla commissione Finanze e tesoro del Senato proprio in merito al riordino, quando prese posizione a favore della compartecipazione degli enti territoriali derivante dai giochi.
Secondo lui la nuova proposta “cercherà di coniugare le sensibilità e priorità delle diverse commissioni che compongono la Conferenza” con l'obiettivo di “definire regole uniformi per tutto il territorio nazionale al fine di permettere le gare e selezionare le offerte non solo dal punto di vista economico ma anche qualitativo (dotazione tecnologica, certificazione, sostenibilità sociale, formazione del personale) anche con lo scopo di permettere i controlli da parte dell’Agenzia delle dogane e monopoli e della Pubblica sicurezza (ovvero di sanzionare i comportamenti non regolari)”.
Senza sbilanciarsi troppo, quindi, neppure sui tempi, visto che per Alparone “si confida di chiudere il testo dello schema di decreto legislativo 'Gioco rete fisica' entro l’anno per permettere le gare nel 2025”.
Quello che è certo è alla fine di marzo il Gruppo tecnico sub area dipendenze delle Regioni ha presentato una proposta imperniata su un distanziometro nazionale di almeno 500 metri e limiti orari al gioco dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15, dalle 18 alle 20, ma anche tra la mezzanotte e le cinque del mattino.
Poi, agli inizi di aprile, è toccato al Mef, che ha messo sul tavolo iun distanziometro nazionale di 250 metri, fra le attività di gioco e i “luoghi sensibili”, e uno di 200 metri fra un punto di gioco ed un altro. Parlando anche di limiti orari – con lo stop al gioco nelle ore prossime all’entrata e uscita dalle scuole (dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 12 alle 15) -, di certificazione delle attività e formazione del personale, di controlli, e soprattutto di un'ulteriore riduzione dell'offerta.
Da allora è calato il silenzio, almeno “apparente”. Speriamo che venga interrotto al più presto.
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