Endrizzi: da incontro con Minenna emergono difficoltà su controllo online
Dal gioco clandestino al gioco minorile, molti i temi toccati nel corso dell'audizione del direttore generale di Adm al Comitato sulle attività criminali legate al gioco.
“Un incontro interessante e, per certi versi, anche rassicurante”. Così il senatore Giovanni Endrizzi, coordinatore del Comitato parlamentare che si occupa dell’influenza e del controllo criminali sulle attività connesse al gioco, definisce l’audizione di ieri, 31 maggio, nel corso della quale è stato sentito Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Un’attività che si inserisce nell’ambito dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
Una seduta durata quasi quattro ore, che ha ospitato un’audizione piuttosto approfondita riguardante l’attività di Adm relativa al settore del gioco, con un rapidissimo cenno anche alla novità delle sale lan, ma incentrata in particolare sulle modalità di infiltrazione delle mafie nel settore del gioco, interessate ai flussi di denaro e a diversificare le loro attività, che restano legate comunque anche ad altre attività attenzionate da Adm, come il traffico di stupefacenti e il traffico transfrontaliero di carburante.
Il direttore generale di Adm ha parlato in particolare dei fenomeni di illegalità nel gioco d’azzardo regolarizzato e in quello clandestino, con particolare riguardo al gioco minorile, all’infiltrazione mafiosa, al riciclaggio, con un accenno alla differenza dei controlli tra gioco fisico e gioco online, illustrando nello specifico le diverse attività di verifica dell'uno e dell'altro comparto. Oltre alla presenza di minori riscontrata nei punti di offerta fisica (casistica sorprendente per frequenza) appare infatti difficile impedire la cessione di credenziali per il gioco online ad altre persone, con quel che comporta per il gioco minorile e l’identificabilità dei reali giocatori a tutela della legalità.
Sulla questione delle chiusure per Covid, i dati pubblicati da Adm sul Libro Blu mostrano una diminuzione dei siti illegali o irregolari chiusi nel 2020. Dunque non vi sarebbe stata alcuna corsa ai siti illegali a causa delle chiusure. Semmai in precedenti audizioni in varie sede risultano individuati locali e soggetti che praticavano abusivamente raccolta fisica: sale autorizzate che non rispettavano le chiusure, accanto a sale effettivamente clandestine. Per queste ultime è poi difficile stabilire se siano nate a causa delle chiusure o operassero già prima della pandemia e siano semplicemente diventate più individuabili grazie alle chiusure.
Sempre il Libro blu riporta in modo dettagliato le violazioni di tipo amministrativo e penale. In queste ultime la percentuale ascrivibile alla criminalità organizzata risulta un dato molto rilevante. Per questo nell’audizione si è dato spazio alle possibilità di contrasto e tutela adottate e adottabili, ottenendo alcune rassicurazioni e indicazioni sui punti critici su cui occorre intervenire.