Il settore del gioco cerca di stringere i tempi per arrivare ad una ripresa in tempi brevi delle proprie attività, ma anche maggiori sostegni, accesso al credito e sospensione dei versamenti di Preu e canoni, per il tempo necessario a superare l'emergenza e le sue drammatiche conseguenze.
Per questo non si fermano le manifestazioni di piazza, e neppure le interlocuzioni con la politica e le istituzioni, che stanno facendo registrare qualche timido segnale positivo.
Come quello dato dal sottosegretario al ministero di Economia e finanze, Claudio Durigon, (per il quale è "in itinere" l'attribuzione formale della delega ai giochi), che ha sottolineato l'intenzione del Governo di sospendere il versamento del Preu fino al 29 ottobre (ridotto dell'1 percento sia per Awp che per Vlt) e di prorogare la scadenza delle concessioni di apparecchi e sale scommesse al 2026.
O come quello che oggi, 8 aprile, arriva dal direttore generale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, incontrato da una delegazione di quelle che ormai sono note - nel settore e fuori - come le "donne del gioco", capeggiata dalla pervicace Antonia Campanella, presidente dell'associazione Emi Rebus, e protagonista di mesi di presidi nella piazza romana di Montecitorio o sotto le sedi dei ministeri. Dopo il sit-in organizzato nella mattinata in piazza Mastai, alcune rappresentanti sono state infatti ricevute da Minenna. Un incontro molto positivo, in cui sono state rappresentati tutti i problemi del comparto, dall'esplosione del gioco illegale alle difficoltà connesse con la pandemia - dai problemi su crediti di imposta sugli affitti ai ritardi della cassa integrazione, la questione dei conti correnti - senza dimenticare l'effetto espulsivo delle leggi regionali. Incassando quindi l'impegno del direttore generale di Adm a spendersi presso le istituzioni per la tutela del settore, sollecitando un intervento per risolvere tutte le problematiche messe sul tavolo.
Di pari passo, procedono anche i tentativi di rimettere in moto tutti i settori economici e produttivi, dopo le proteste (con disordini) di ristoratori e commercianti, le iniziative di
Confesercenti, e in vista di quelle di
Fipe.
Tutte con un unico, ormai improrogabile, obiettivo: riaprire al più presto ed ottenere maggiori sostegni.
La prima parte di questo obiettivo sarà al centro di un nuovo incontro fra Governo e Regioni proprio nella giornata di oggi, con i governatori a chiedere di valutare il quadro e di approntare, se dovessero calare i contagi, un calendario per ridare fiato alle attività danneggiate anche dall’ultimo lockdown di Pasqua, a partire dal 20 aprile. L'orizzonte però potrebbe spostarsi molto più in là, secondo il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia, che in un intervento alla trasmissione Omnibus vede come possibile data per le riaperture quella del 2 giugno. "È comprensibile che ci sia tensione dopo più di un anno di chiusure, è comprensibile. Vanno date risposte vanno date anche risposte economiche, nel breve, ma anche una prospettiva e una programmazione cioè quello si dice ok Appena si può si apre, perché bisogna dare la prospettiva a chi se non fattura non ha lo stipendio".
La seconda si lega alla serie dei decreti Sostegni: mentre il primo prosegue il suo iter nelle commissioni, con emendamenti e audizioni - fra le quali spicca quella delle associazioni
Sapar, Acadi e Egp davanti alle commissioni Finanze e Tesoro in Senato,
se ne profila già un secondo, con un nuovo scostamento di bilancio, confermato dal ministro dell'Economia, Daniele Franco, per dare risposte - come rimarcato dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini - "alle categorie più colpite e che hanno avuto il fermo più lungo".
Fra le quali, senza tema di smentite, si annovera sicuramente il mondo del gioco terrestre, ormai a quota 272 giorni di chiusura pressoché totale.
Le immagini del sit-in a piazza Mastai