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Il governo accelera su delega e riforma fiscale: ma c’è il nodo risorse

18 agosto 2023 - 11:26

La delega è approdata in Gazzetta Ufficiale e si hanno 24 mesi per la messa a punto dei decreti delegati, tra i quali rientrano quelli sul gioco: prime misure già in legge di bilancio

Scritto da Ac

Dopo la pubblicazione della delega fiscale in Gazzetta Ufficiale, come anticipato su queste pagine, si hanno ora 24 mesi a disposizione per la messa a punto dei vari decreti delegati, relativi alle (tante) norme che attueranno il nuovo sistema tributario, all’interno dei quali dovrà trovare posto anche la riforma del gioco pubblico. Come indicato dall’articolo 13 della stessa legge. E se il governo, per alcuni aspetti, è intenzionato a bruciare le tappe – al punto che già nella prossima legge di bilancio potrebbero essere inserite le prime misure, a partire dalla revisione dell’Irpef – dall’altro canto continua a pesare il nodo risorse, tenendo anche conto dell’andamento del debito pubblico, non positivo, che a giugno è aumentato di 27,8 miliardi, toccando un nuovo record a 2.843,1 miliardi. Un dato, questo, che combinato all’aumento dei tassi, fa dedurre che la spesa per interessi da pagare salirà ancora limitando lo spazio di manovra. Le risorse, infatti, sono legate alla crescita dell’economia, all’andamento delle entrate e al costo del debito: tre temi sui quali sono arrivate indicazioni. A fare da contraltare alla nota dolente del debito, in effetti, sono le buone notizie provenienti dalle entrate fiscali e contributive, che nel primo semestre segnano una crescita del 3,6 percento, per un maggior incasso di circa 13,5 miliardi.
Non è quindi un caso che l’agenzia di rating Fitch, nel suo ultimo report, pur rivedendo al ribasso le stime del Pil di medio termine per le dieci economie più sviluppate, fra cui il Regno Unito, la Germania, il Giappone e gli Stati Uniti, questa volta salva l’Italia, che insieme alla Francia, potrebbe intravedere – secondo l’agenzia specializzata - un rialzo di 0,1 punti percentuali grazie ai “migliorati trend negli investimenti”.
Il bicchiere, quindi, non è da considerare mezzo vuoto. Fermo restando tuttavia che la strada per trovare le risorse per finanziare quella che si preannuncia come una super-Manovra, appare comunque molto stretta. Un discorso che, quindi, vale per la legge di Bilancio come pure per la delega fiscale. E se il governo dovrà attuare, tra le varie misure, anche quelle previste sui giochi, di certo tale capitolo della delega non assumerà un criterio di priorità. Tra le misure ritenute principali dalla maggioranza, infatti, c’è la riduzione da quattro a tre aliquote, che potrebbe costare sui 3-4 miliardi, e poi rimane da finanziare anche l’ipotizzata riduzione delle tasse sulle tredicesime sotto forma di incentivo ai premi di produttività e al pagamento di straordinari. Probabilmente con la manovra vedrà la luce il concordato preventivo biennale per gli autonomi. Certamente – come riporta il quotidiano specializzato IlSole24Ore - arriverà in contemporanea la cosiddetta “imposta minima nazionale sulle multinazionali”, prevista dalla delega in attuazione di una direttiva europea: fornirà gettito utile a finanziare altre misure. 
Ma non è tutto. La legge di Bilancio ha anche altre priorità: il taglio del cuneo, che rimane una priorità per la premier Giorgia Melonie che dovrà essere rifinanziato, richiedendo almeno altri dieci miliardi o giù di lì. Il solo adeguamento delle pensioni all’inflazione si stima costi 14 miliardi. Ma il governo sta lavorando anche sulla flessibilità in uscita. Insomma, di carne al fuoco ce n’è davvero tanta, e di spazio per la riforma del gioco, sempre di meno. Almeno durante l’anno corrente.
 

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