Dovrebbe andare in Aula la prossima settimana il Collegato di bilancio in discussione al consiglio regionale del Lazio in queste settimane, comprensivo delle norme – proposte dalla Giunta – che prorogano di un anno l'entrata in vigore del distanziometro retroattivo per le attività di gioco, ad oggi in programma a settembre 2022.
Oggi, 12 luglio, è in calendario l'inizio dell'esame dell'articolato e le operazioni di voto in commissione Bilancio e, se l'iter previsto verrà completato nell'arco di questa settimana, mercoledì 21 spetterà al Consiglio pronunciarsi.
A differenza di quanto accaduto in Piemonte, dove il confronto fra maggioranza e minoranza sul disegno di legge n° 144 per la modifica della normativa sul gioco del 2016 ha monopolizzato e in sostanza paralizzato l'attività dell'Aula per settimana a colpi di emendamenti, richieste di sospensiva e “canguri”, fino all'
approvazione di giovedi scorso, per il consesso laziale la strada sembra essere meno accidentata.
O almeno, dovrebbe esserlo, visto che
a proporre la proroga dell'attuazione della legge è stata la maggioranza di centrosinistra accogliendo le istanze degli operatori del settore e tenendo conto anche della volatilizzazione del “periodo transitorio” di 18 mesi inizialmente sancito per consentire alle attività di adeguarsi, fra febbraio 2020 e agosto 2021, a causa della pandemia, che ha impedito agli esercenti di trasferirsi, visto il lockdown infiniito del comparto a cavallo di questi due anni.
La proroga di un anno poi potrebbe anche allungarsi, alla luce delle richieste in tal senso formulate dal centrodestra che con un emendamento a firma dei consiglieri regionali di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia propone lo slittamento dell'entrata in vigore del distanziometro
alla fine del 2023. Ma non solo. Con un altro testo auspica l'istituzione di un tavolo di
confronto e di concertazione per stabilire modi e tempi degli adeguamenti, tavolo chiesto anche dalle rappresentanze degli operatori di gioco, per addivenire alla formulazione di una nuova legge in materia, magari non retroattiva e meno restrittiva.
Chissà che le loro istanze non diventino realtà, sulla scorta del prezioso precedente costituito dal Piemonte.