M5S: ‘Società gioco, scommesse e casino vanno escluse da credito d'imposta’
M5S presenta un emendamento al Senato secondo cui ‘credito d'imposta non può essere concesso a imprese che investono in pubblicità sul gioco’.
La commissione Bilancio del Senato ha avviato i lavori sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 19 ottobre 2024, numero 155, recante misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali. Scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti, ce ne sono due, entrambi a firma del Movimento 5 Stelle, riguardanti il gioco.
Il primo proposto dai deputati Croatti, Turco, Barbara Floridia, Pirro e Lorefice, il 7.1.14, riguarda il credito d'imposta che “non può essere concesso a imprese che investono in campagne pubblicitarie su piattaforme di infotainment che promuovano il gioco d'azzardo, incluse scommesse, casinò online e giochi a premi. Nel caso di accertamento di investimenti, diretti o indiretti, in contenuti di intrattenimento o informazione che includano qualsiasi tipo di promozione del gioco d'azzardo, l'impresa beneficiaria decade dal diritto all'utilizzo del credito di imposta”.
A firma di Turco il secondo emendamento, l'8.0.47, secondo cui “per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni, i prestatori di gioco soggetti alle disposizioni di cui al Titolo IV del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, devono utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane Spa”.
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