Manovra 2023: accantonato emendamento su ippica, attesa per il gioco
La commissione Bilancio della Camera accantona l'emendamento di Foti (FdI) sull'ippica, nessuna modifica per ora alle norme sui giochi.
In attesa di conoscere se il Governo avrà trovato la "quadra" sulla possibilità di allineare tutte le concessioni di gioco, andando a emendare l'articolo 30 del disegno di legge di Bilancio, che proroga a fine 2023 "solo" quelle online, proseguono i lavori della commissione Bilancio della Camera. Nella seduta di sabato 17 dicembre il Governo ha presentato un primo pacchetto di emendamenti, anche se quello più corposo, e che potrebbe riguardare anche i giochi, è atteso per domanica 18 ottobre.
Non solo, una dei relatori, Silvana Andreina Comaroli (Lega), ha proposto l'accantonamento di diversi emendamenti, uno dei quali è quello di Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) sull'ippica.
Si tratta, come noto, di quello relativo al rifinanziamento del Fondo per il funzionamento degli impianti ippici, il 78.022. Per esso il Governo, nel suo parere, ha posto alcuni rilievi di natura finanziaria e nella stesura, chiedendone la riformulazione.
In dettaglio, evidenzia che "laddove il fabbisogno segnalato in Rt si riferisse alle esigenze soddisfatte con la proposta emendativa riformulata, (46 milioni di euro 'incomprimibili' rispetto a 41,3 milioni già insistenti sull’apposito capitolo di spesa) lo stanziamento richiesto risulterebbe eccedente rispetto al fabbisogno. Tutto ciò premesso, per una valutazione definitiva, occorre acquisire una nuova Rt". Inoltre, "la proposta deve essere integrata per prevedere il concerto del Mef per l’emanazione del decreto di definizione dei criteri di riparto del Fondo", e comunque, "la proposta appare mal formulata in quanto dovrebbe prevedere il rifinanziamento dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 870 della L. 234 del 2021 e non del capitolo di spesa 2299 dello stato di previsione del Masaf". Non solo: "la disposizione di copertura non risulta correttamente formulata, poiché non fa espressamente riferimento al rifinanziamento disposto dall’articolo 152 del presente disegno di legge di bilancio".
Si ritiene dunque necesssario riformulare il comma 3 nei termini che seguono: “3. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 […] si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, così come rifinanziato dall'articolo 152, comma 3, della presente legge. Invece, con riferimento alla copertura finanziaria proposta, mediante riduzione delle risorse di cui all’articolo 1, comma 200, della legge n. 190/2014, si rinvia alle valutazioni politiche".
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