Chi sperava in un ripensamento dell'ultimo minuto, sempre che ci fosse qualcuno che lo aveva fatto, è rimasto deluso.
In commissione Bilancio della Camera è arrivato l'emendamento al disegno di legge di Bilancio 2025 che punta a innalzare la tassazione sul margine della maggior parte dei giochi fisici e online. Unica differenza rispetto a quanto si era ventilato nei giorni scorsi, è che non reca la firma del governo, ma quella dei relatori: Silvana Comaroli (Lega), Mauro D'Attis (Forza Italia), Ylenia Lucaselli (Fratelli d'Italia) e Francesco Romano (Noi moderati).
L'emendamento è stato depositato ieri sera, sabato 14 dicembre, e la disposizione sui giochi è nell'ambito di un corposo testo che abbraccia diverse materie.
Ecco la parte relativa ai giochi contenuta nell'emendamento 2.62:
all’articolo 12, dopo il comma 3, aggiungere i seguenti:
3-bis. A decorrere dal 1° gennaio 2025, l’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, è stabilita:
a) per i giochi di abilità a distanza con vincita in denaro, inclusi i giochi di carte in modalità torneo e i giochi di carte in modalità diversa dal torneo, nonché i giochi di
sorte a quota fissa, e per il gioco del bingo a distanza, nella misura del 25,5 per cento delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore;
b) per le scommesse sportive a quota fissa, nelle misure del 20,5 per cento, se la raccolta avviene su rete fisica, e del 24,5 per cento, se la raccolta avviene a distanza, applicata sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte;
c) per le scommesse a quota fissa su eventi simulati di cui all’articolo 1, comma 88, della legge 27 dicembre 2006, n. 296,nella misura del 24,5 per cento della raccolta al netto delle somme che, in base al regolamento di gioco, sono restituite in vincite al giocatore.
3-ter. Il prelievo sui prodotti di cui all’articolo 4, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 1998, n. 169, e di cui all’articolo 1, comma 1053, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 è fissato, a decorrere dal 1° gennaio 2025, nella misura, rispettivamente, del 20,5 per cento per le scommesse ippiche a quota
fissa raccolte su rete fisica e del 24,5 per cento per quelle raccolte a distanza, applicato sulla differenza tra somme giocate e vincite corrisposte, ferma restando la ripartizione del prelievo conseguito ai sensi dell’articolo 1, comma 1051, secondo periodo, della medesima legge 27 dicembre 2017, n. 205.;
Si tratta dunque di un aumento sul margine generalizzato dello 0,5 percento, che vale per poker, casinò, bingo online, scommesse. Le uniche aliquote a calare sono quelle delle scommesse ippiche: per quelle a quota fissa la precedente aliquota era al 47 percento se online e del 33 se fisica, e passano invece al 24,5 e al 20,5 percento.
Intanto, è tensione e caos in commissione e i tempi dell'approvazione del disegno di legge si allungano, con conseguente slittamento dell'arrivo in Aula, originariamente previsto per lunedì 16 dicembre.