Il sostegno alle società di corse escluso dal Milleproroghe. Non è stato approvato l'emendamento 18.06 presentato dai deputati Pd Marco Di Maio e Mauro Del Barba, relativo a "Disposizioni a sostegno delle società di corse per le attività di organizzazione delle corse ippiche".
Intanto il Ddl n. 3431, di conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi (da inviare al Senato e da convertire entro il 28 febbraio 2022), il Milleproroghe, appunto, si appresta all'approvazione con la posizione della questione di fiducia. La votazione per appello nominale sulla questione di fiducia avrà luogo nella seduta di lunedì 21 febbraio, a partire dalle ore 14, con dichiarazioni di voto a partire dalle ore 12.15.
Seguiranno, a partire dalle ore 19 di lunedì 21 e nella giornata di martedì 22 febbraio, le ulteriori fasi dell’esame (esame degli ordini del giorno, dichiarazioni di voto finale e votazione finale del disegno di legge). Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle ore 11 di lunedì 21 febbraio.
Presentata all'Aula anche la petizione n. 906, a firma di Eugenio Bernardi, imprenditore e consulente nel settore del gioco, che chiede - come già fatto al Senato, dove la petizione ha
il numero 1020 - disposizioni a tutela delle imprese di produzione e gestione degli apparecchi da gioco senza vincita in denaro di cui all’articolo 110, comma 7, del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps), per contrastare l'effetto delle determinazioni direttoriali dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli che minano la sopravvivenza di alcune realtà del comparto.
Nel frattempo i deputati di Fratelli d'Italia Bellucci, Prisco, Trancassini, Lucaselli, Montaruli, Rampelli hanno ripresentato in Aula l'emendamento 4.89, già cassato in commissione. Il testo proponeva: "Dopo il comma 6, aggiungere il seguente: 6-bis. All’articolo 1, comma 133, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente: «A decorrere dal 2022, una quota pari al 5 per cento del gettito erariale derivante del settore dei giochi è annualmente destinata alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo»". Una proposta che non avrà alcun esito, dato che il testo verrà approvato con la questione di fiducia richiesta dal Governo senza ulteriori modifiche rispetto a quello licenziato dalle commissioni.
Analoga sorte dunque per i due emendamenti degli stessi deputati, il n. 9.117 e il 18.15, che citavano il settore ippico; già cassati in commissione, non avranno ormai più alcuna influenza sul testo finale.