Nadef, Cnel: 'Lotto traina crescita entrate gioco, a +20,2%'
La memoria presentata dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro in audizione in Parlamento sulla Nadef evidenzia crescita delle entrate di gioco nei primi sette mesi del 2021.
Scritto da Redazione
“L’analisi delle componenti mostra come tutti i principali tributi abbiamo scontato un calo tendenziale e così pure le rimanenti tipologie di entrata tributaria - entrate da giochi e da accertamento e controllo - per le quali si osserva una variazione tendenziale negativa; le prime scontano un calo di circa 5,1 miliardi di euro (-32,6 percento) e le seconde di 4,5 miliardi (-33,5 percento)”.
È quanto si legge nella memoria presentata dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro nell'ambito dell’audizione preliminare del suo presidente - Tiziano Treu - presso le commissioni Bilancio congiunte del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati in merito all’esame della Nota di Aggiornamento al Documento di economia e finanza presentato dal Governo, tenutasi oggi, 5 ottobre.
“L’ulteriore disaggregazione dei tributi in termini di competenza giuridica – recita ancora la memoria del Cnel - mostra come nei primi sette mesi del 2021 le entrate legate alle imposte dirette e indirette o legate agli enti territoriali siano complessivamente cresciute. In particolare: Irpef (+6,5 percento, a causa dell’aumento delle relative ritenute); Iva (+27,7 percento, per effetto della componente relativa agli scambi interni e al prelievo sulle importazioni); imposta di registro (+43,9 percento); accise sui prodotti energetici (+22,4 percento); entrate di lotto, lotterie e le altre attività di gioco (+20,2 percento e soprattutto per il forte incremento del gioco del Lotto); Irap (+6,6 percento) e gettito collegato ai tributi locali (Imu +9,8 percento); imposta sostitutiva sui redditi, sugli interessi e sugli altri redditi da capitale (+14,2 percento); ritenute sugli utili distribuite dalle persone giuridiche (+64,8 percento). Scontano una contrazione del gettito la Tasi (-2,6 percento) e l’Ires (- 32,5 percento); tale calo include anche gli effetti delle novazioni normative che hanno disallineato tra il 2020 e il 2021 le scadenze per i versamenti”.