Neri (Anci Toscana): 'Più fondi ai Comuni, ma non dal gioco'
Per Simona Neri (Anci Toscana - progetto Ludopatie e bullismo) per dare più risorse ai Comuni non si deve attingere al gioco ma alle fiscalità che risultano dal contrasto all'illegalità.
Scritto da Redazione
“Condivido interamente la posizione di Anci nazionale, che ho illustrato stamattina al presidente della Commissione ed ai senatori, ad eccezione di un punto: la compartecipazione dei comuni al gettito erariale. Da mesi sostengo, come rappresentante dei Comuni toscani, che sia una contraddizione quella di contrastare il gioco d'azzardo patologico e contemporaneamente beneficiare dei proventi dello stesso gioco lecito”.
Lo sottolinea, sul suo profilo Facebook, Simona Neri, coordinatrice delle politiche di contrasto al gioco d'azzardo patologico e bullismo' per Anci Toscana e rappresentante dell'Anci nell'Osservatorio sul Gap del ministero della Salute, audita dalla commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico nella seduta di oggi, 16 giugno, su delega del presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani Antonio De Caro.
“Ritengo che maggiori risorse ai Comuni siano necessarie, ma credo che si debbano ricercare nell'ambito del contrasto all'illegalità che ogni anno sottrae più di 20 miliardi di euro alla fiscalità generale, e non all'interno del gettito erariale del gioco”, rimarca Neri.
“Sarà quindi mia cura impegnarmi all'interno del tavolo di coordinamento nazionale per continuare a sostenere questa mia linea di pensiero”.