Piemonte: Ddl gioco sotto la lente delle commissioni il 1° e 3 giugno
Al via l'iter del Ddl sul gioco della Giunta del Piemonte, l'obiettivo è portare il testo in Aula il 21-22 giugno e dal 14 la regione potrebbe essere 'zona bianca'.
Inizia giugno, e con esso la discussione nelle commissioni del consiglio regionale del Piemonte del disegno di legge presentato dalla Giunta per modificare la legge sul gioco del 2016.
Scorrendo il calendario delle attività di questa settimana, si vede infatti che domani, martedì 1, il testo sarà sotto la lente della commissione Legalità insieme con quello della proposta di legge n° 53, presentata nel 2019 da Giorgio Bertola (presidente della stessa commissione e militante nel Movimento 4 ottobre, dopo aver lasciato il Movimento cinque stelle) in congiunta con la terza, presieduta invece dal leghista Claudio Leone (artefice della Pdl n° 100 poi sospesa sotto i "colpi" del 65mila emendamenti presentati dalla minoranza) e la quarta per le prime determinazioni.
Un confronto senza dubbio interessante, che vedrà sul piatto due opposte "sensibilità" e orientamenti.
Le consultazioni poi proseguiranno giovedì 3, sempre in commissione Legalità in congiunta con la terza e la quarta sul Ddl n° 144.
IL DDL N° 144 - Tra le novità proposte dal disegno di legge della Giunta si segnalano: l'accertamento della maggiore età e la conseguente possibilità di utilizzo degli apparecchi per il gioco attraverso idoneo lettore del codice fiscale o della tessera sanitaria posizionato su ogni apparecchio del gioco lecito, nel rispetto della normativa in materia del trattamento dei dati personali; la Regione istituisce, presso l’Osservatorio epidemiologico delle dipendenze patologiche (Oed Piemonte), la Sezione tematica sul Gap, con funzione consultiva; vengono stanziati 955mila euro annui per la lotta e il contrasto delle ludopatie, grazie all’utilizzo dei fondi ministeriali per la tutela della salute e il contrasto al gioco patologico; per rendere omogenee sul territorio regionale le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco, i titolari delle sale da gioco, delle sale scommesse e degli spazi per il gioco sono tenuti, nell'arco dell'orario di apertura previsto, a rispettare le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco. Fasce orarie che, a differenza del passato, saranno omogenee per tutto il territorio regionale, in modo da scongiurare il rischio del 'pendolarismo del gioco'".
Inoltre, il distanziometro a 400 metri dai luoghi considerati sensibili (tra cui compro oro, bancomat, scuole, ospedali) non trova applicazione nei casi in cui il rispetto delle distanze ivi previste venga meno per fatti sopravvenuti, cioè nel caso in cui l’apertura di questi luoghi sensibili avvenga cronologicamente dopo l’apertura dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco legale.
Viene poi introdotto il logo regionale e si istituisce la giornata “Slot, no grazie!” Inoltre, chi ha dismesso gli apparecchi in forza della legge 9/2016 può rivolgere istanza per reinstallarli senza che ciò venga considerata nuova apertura. Pertanto si elimina l’effetto di retroattività della vecchia legge.
LA PDL N° 53 - In tre articoli, la proposta di Bertola "integra l’elenco dei luoghi sensibili rispetto ai quali è vietata la collocazione degli apparecchi per il gioco, entro la distanza individuata secondo la dimensione del comune, e si dispone l’applicabilità del divieto anche nel caso in cui gli apparecchi per il gioco e i luoghi sensibili insistano su comuni diversi, assegnando la responsabilità dell’attività istruttoria al comune sede del luogo sensibile e l’attività di controllo al Comune sede del locale di esercizio del gioco".
Poi, "nell’ambito della competenza dei Comuni, si interviene sulle limitazioni temporali all’esercizio del gioco dettando la misura massima di funzionamento. È altresì disposto il fermo degli apparecchi per il primo giorno di pagamento delle pensioni. La proposta non comporta nuovi oneri per il bilancio regionale".
"FARE PRESTO", ED IL 14 GIUGNO IL PIEMONTE POTREBBE ENTRARE IN "ZONA BIANCA" - L'obiettivo di fondo, come evidenziato dai consiglieri regionali leghisti, è quello di portare il testo in Aula entro il 21-22 giugno, e di poter avere una nuova legge per le attività di gioco entro la metà di luglio al massimo. Originariamente "sfruttando" i lockdown degli esercizi previsto fino al 1° luglio in "zona gialla", come da provvedimenti governativo. Intanto però, a distanza di pochi giorni da queste dichiarazioni, lo scenario è cambiato, eil Piemonte - se saranno confermati i dati sull'incidenza dei contagi ed il numero delle ospedalizzazioni - potrebbe entrare dal 14 giugno nella "zona bianca", facendo scattare così il via libera anche per il gioco, come già accaduto per Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna da oggi, 31 maggio.
Viene quindi spontaneo chiedersi cosa succederà alle attività in essere chiuse per effetto del distanziometro regionale, entrato in vigore lo scorso 21 maggio anche per le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e sale scommesse con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016.