Riconoscimento della proprietà intellettuale delle competizioni sportive alle società organizzatrici degli eventi, ma anche attenzione alla formazione degli atleti e attenuazione delle differenze di genere.
Sono alcune delle richieste emerse nel corso delle audizioni, oggi, martedì 18 aprile, in commissione Cultura alla Camera, di Federazione italiana giuoco calcio, Associazione italiana calciatori e Associazione nazionale atlete nell'ambito dell’esame della proposta di legge sull'incremento delle aliquote dell'imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse relativamente ad alcuni giochi e destinazione del gettito alla promozione dell'attività sportiva, a firma del deputato del Partito democratico Mauro Berruto.
Il primo a intervenire è Marco Brunelli, segretario generale della Figc, che dopo un plauso alla proposta di legge sottolinea che "tra il 2020 e il 2022 il totale delle giocate sullo sport dovrebbe raggiungere i 19 miliardi, con un trend di incremento notevolissimo", tanto che "il fondo di 80 milioni si potrebbe anche immaginare anche più grande".
Ma il punto principale, per il rappresentante Figc, è che nella Pdl "non ritroviamo espressamente richiamato uno dei principi cardine che abbiamo sempre rivendicato", e spiega che "gradiremmo che una proposta di legge come questa riportasse comunque in premessa il riconoscimento della proprietà intellettuale agli organizzatori delle competizioni sportive, come stabilito anche dall’Unione europea".
"Siamo d’accordo", aggiunge Brunelli, "che una parte del fondo vada a sostenere quegli sport che non hanno attrattività per le scommesse, e che un'altra parte vada a contrastare la ludopatia e il gioco illegale, ma una quota deve andare come riconoscimento a chi organizza gli eventi sui quali si focalizzano le giocate".
Aggiungendo infine la richiesta che "tra i vincoli di destinazione del fondo venga previsto un'investimento per l’ammodernamento degli impianti, tematica che credo condividano tutte le federazioni sportive, in particolare alla luce della candidatura dell'Italia ad ospitare gli Europei di calcio del 2032".
Nella successiva audizione l'avvocato Umberto Calcagno, presidente dell'Aic, sottolinea la necessità di riconoscere diritti d'immagine a quegli atleti che, con la loro notorietà, aumentano l'attrattività anche sulle scommesse, tenendo conto che "si scommette sempre di più sull’episodio che non sull'esito finale del match, e ciò quindi lega sempre più la scommessa all’atleta".
Auspica quindi che "parte delle risorse venga investita nella formazione degli atleti", considerando anche che "pochissimi sono gli atleti che riescono ad affermarsi dopo il periodo di attività professionistica". E aggiunge infine che "non si può più considerare lo sport un bene privato, ma un bene comune che va tutelato e va aiutato, e questa legge è un primo segnale per tutelare lo sport sul territorio".
Nell'intervento conclusivo Luisa Rizzitelli, presidente dell’Assist, l'Associazione delle atlete, mette l'accento sulla mancanza, in Italia, di "dati di genere sullo sport e dati di impatto sulle politiche sportive in relazione al genere", auspicando che il fondo per la promozione dello sport possa servire anche ad appianare alcune differenze purché, evidenzia, "a governare il fondo ci sia una adeguata pluralità di soggetti. Non può essere dato in mano tutto", chiosa, "a soggetti che per sessant’anni non hanno fatto altro che alimentare certe disuguaglianze". E auspica quindi che, nella gestione, ci possa essere un ruolo attivo di Sport e salute, l'azienda pubblica che appunto si occupa dello sviluppo dello sport in Italia.