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Riordino gioco, commissioni Camera e Senato pronte a riprendere l'esame

16 febbraio 2024 - 17:03

Dopo le audizioni dei giorni scorsi (e l'ultima, della GdF, prevista per il 21) le commissioni di Camera e Senato incaricate di esaminare lo schema per il riordino del gioco riprendono in mano la questione per chiudere, come da previsioni, entro il 22.

Scritto da Dd
Foto da Wikipedia

Foto da Wikipedia

Dopo la serie di audizioni dei giorni scorsi le commissioni di Camera e Senato tornano al lavoro per rispettare i tempi e completare l'esame dello nell'ambito dell'esame dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza (atto n. 116) entro la data prevista, ossia il 22 febbraio.

Ricomincia per primo il Senato, martedì 20 febbraio, quando le commissioni Bilancio e Finanze con i rispettivi relatori (Guido Quintino Liris e Fausto Orsomarso) riprenderanno il lavoro sul testo dopo aver raccolto i pareri di AcadiSapar e Agic - Fit -StsEntain ItaliaEgp FipeLogico e Astro, Agsi, ma anche Pier Paolo Baretta e alcune associazioni che hanno esposto il loro pensiero più critico sul settore, poi risentite anche, più o meno con gli stessi contenuti, dalle commissioni riunite della Camera, dove è stata audita anche GgPoker

Il giorno dopo, 21 febbraio, tocca alla Camera, dove la commissione Bilancio, tesoro e programmazione (relatore Vanessa Cattoi) completerà l'esame proseguendo subito con la votazione, mentre la commissione Finanze ha in programma un'ultima audizione, informale, di rappresentanti della Guardia di finanza, con il proposito di completare l'esame subito dopo con la votazione (relatore Fabrizio Sala).

Sia alla Camera che al Senato sono attese le votazioni definitive delle commissioni incaricate, con il testo che, come da previsione, dovrebbe essere licenziato entro giovedì 22 febbraio. 

Il termine per l'esame nelle commissioni era infatti stato fissato esattamente per il 22 febbraio per le commissioni della Camera, e in 30 giorni dall'assegnazione (che partendo da fine gennaio corrispondono sempre alla prossima settimana) per il Senato.

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