Riordino gioco fisico, accelerazione dell'iter in Conferenza delle Regioni
La commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni si riunisce per esprimere il parere sulle proposte di riordino del gioco fisico del Mef.
Improvvisa accelerazione del percorso, sinora a ostacoli, che dovrebbe portare a un'intesa in Conferenza unificata sul riordino del gioco fisico previsto dalla legge Delega dell'agosto 2023.
La commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni ha infatti calendarizzato per oggi 4 novembre, secondo quanto apprende Gioconews.it, una riunione finalizzata a esprimere un parere al ministero dell'Economia e delle Finanze in merito all'ultima proposta presentata in merito al riordino.
Questo, in vista di un nuovo confronto, già in programma per il 14 novembre, finalizzato a trovare una sintesi che possa sbloccare l'iter e favorire, in particolare, l'emanazione degli attesi bandi di gara per le concessioni di gioco fisico, in scadenza a fine 2024, tenendo tuttavia presente che il disegno di legge di bilancio per il 2025 prevede la loro proroga (onerosa) per altri due anni.
Come noto, nella proposta del Mef, oltre al superamento del vincolo del cosiddetto “distanziometro” (che, nella proposta governativa, verrebbe azzerato per i punti vendita qualificati), e alla fissazione di un tetto massimo di ore per il funzionamento degli apparecchi da gioco, si parla anche di un taglio dell'offerta territoriale, sia per le slot che per le Vlt.
Se finora sono stati fatti pochi passi avanti nella trattativa, c'è da dire che al momento di raggiungere l'intesa sullo schema di decreto legislativo di riordino del gioco online, la Conferenza unificata aveva anticipato un'ipotesi normativa relativa all'istituzione di una compartecipazione regionale all'imposta sugli apparecchi e congegni di gioco, con “lo scopo di stabilizzare e rendere più congrue le risorse impiegabili in materia di contrasto alla ludopatia, o in altri ambiti di natura sanitaria e sociale, senza tuttavia configurare un formale vincolo di destinazione, vietato dall'articolo 119 della Costituzione. Un importo complessivo della compartecipazione regionale assommerebbe, sulla base dei gettiti medi previsti dallo Stato per gli anni 2024-2026, a 294 milioni di euro”, un tema che interessa in particolare il riordino del gioco fisico e che dunque diventa di stretta attualità.