Con la fine delle festività natalizie, riprendono anche le consuete attività politiche e la grande ruota del gioco pubblico ricomincia a girare.
Un inizio anno segnato dalle novità introdotte dalla legge di Bilancio per il 2025, fra le quali spiccano la proroga di due anni delle concessioni in scadenza il 31 dicembre 2024, la stabilizzazione della quarta estrazione settimanale di Lotto e SuperEnalotto (quella del venerdì), così da alimentare il Fondo per le emergenze nazionali, gli interventi su Bingo e gioco a distanza e l'aumento dello 0,5 percento della tassazione sul margine di alcuni giochi.
Legge alla quale si accompagnano le determinazioni dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli sulla proroga onerosa delle concessioni per il gioco online , arrivata dopo la pubblicazione del bando per le nuove, con il termine ultimo per il ricevimento delle offerte fissato per il 31 maggio di quest'anno; per le scommesse fisiche – con la definizione delle tempistiche e delle modalità degli adempimenti necessari – e sullo slittamento al 31 dicembre 2025 del termine di efficacia temporale delle autocertificazioni e dei relativi nulla osta per gli apparecchi senza vincita in denaro.
Atti che segnano una continuità con quanto registrato – quasi sempre - negli anni precedenti per il settore: aumento della tassazione e proroghe.
In vista della pubblicazione del bando della concessione del Lotto, prevista a giorni sulla Gazzetta ufficiale europea.
Ma il nodo gordiano da dipanare è sempre lo stesso: il riordino del gioco fisico, propedeutico ai bandi per l'affidamento delle relative concessioni.
Quando tutto fa pensare che ormai il meccanismo si sia sbloccato, ecco che la situazione sembra tornare a farsi stagnante. Dopo mesi di trattative fra ministero dell'Economia e delle finanze e rappresentanti degli enti territoriali, la Conferenza delle Regioni del 18 dicembre ha sancito l'approvazione di un documento sugli aspetti finanziari e sanitari del riordino del gioco fisico.
Tale documento però, secondo quanto apprende GiocoNews.it, non sarebbe “unitario”, ma metterebbe nero su bianco una “somma di posizioni” ribadendo ancora una volta le visioni discordanti espresse dalle commissioni Salute e Affari finanziari delle Regioni.
Verrà tramesso alla Conferenza unificata, ai fini del proseguimento dell’iter istruttorio (in Consiglio dei ministri e in Parlamento per i pareri), ed è previsto un ulteriore approfondimento della commissione Salute delle Regioni – chiesto dalla Toscana – questa settimana.
Manca una sintesi “politica” quindi, che possa superare le divisioni e sbloccare un'impasse che si trascina ormai da troppi mesi – diremmo anni, se vogliamo far partire questa attesa dall'intesa sancita in Conferenza unificata Stato-Regioni nel 2017 e mai attuata -, condizionando tutto il settore, la possibilità di pianificare gli investimenti da parte degli operatori, e mettendone quindi fortemente a repentaglio la sua esistenza.
Ma, a questo punto, visto che un riordino bloccato ha conseguenze importanti anche per l'Erario, il Governo, attraverso il ministero dell'Economia e delle finanze, potrebbe decidere comunque di procedere. "Come" lo vedremo presto.
Ricordiamo che l'ultima proposta messa sul tavolo dal ministero dell'Economia e delle finanze alla fine di novembre, in risposta a quella delle Regioni, che hanno chiesto un'ulteriore riduzione dell'offerta legale, sembra l'ultima e l'unica possibile, per salvaguardare settore e gettito erariale assicurando anche la tutela della salute.
Intanto per il 9 gennaio è in calendario l'espressione del parere sui criteri per ripartire il Fondo sul gioco patologico per il 2024 da parte della Conferenza Stato-Regioni, senza dimenticare che dal 2025, secondo quanto deciso nell'ambito della legge di Bilancio, non tale fondo non ci sarà più, essendo stato sostituito da uno generico dedicato a tutte le dipendenze.