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Riordino gioco, riprende il confronto fra le Regioni

04 settembre 2024 - 11:47

La prossima settimana dovrebbe tenersi un nuovo confronto 'interno' fra le Regioni per approdare a un documento condiviso sul riordino del gioco fisico.

Scritto da Fm
© Jeshoots

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Dalla prossima settimana rientreranno nel vivo le attività della politica nazionale, e con esse, pare, anche i lavori sul riordino del gioco fisico, sospesi in estate.

Secondo quanto apprende GiocoNews.it, è infatti previsto un nuovo confronto fra le commissioni delle Regioni, per trovare un accordo “interno” ed approdare alla stesura di un documento unitario e condiviso da portare al tavolo in essere con il ministero dell'Economia e delle finanze dallo scorso febbraio.

Le Regioni dovrebbero essere ormai d'accordo sulla compartecipazione alle entrate erariali dai giochi – per una quota del 5 percento, al netto di aggi e vincite - per investire le risorse sui territori per la prevenzione, oggetto di un'intesa sancita a gennaio in Conferenza unificata, e confermata durante le audizioni al Senato sul riordino, ma è necessario trovare ancora la quadra su alcuni punti.

I più controversi sono senza dubbi quelli riguardanti l'applicazione del distanziometro, e la contestuale definizione dei luoghi che sono da considerare come “sensibili”, oltre che il possibile distanziometro anche tra un punto di gioco e l'altro.

Una questione di numeri. 

A suo tempo infatti il “Gruppo tecnico delle regioni e delle province autonome sub area dipendenze” ha proposto un distanziometro nazionale di almeno 500 metri e limiti orari al gioco dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15, dalle 18 alle 20, ma anche tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

Includendo nella lista dei “luoghi sensibili”: servizi per la prima infanzia; istituti scolastici di ogni ordine e grado; università; centri di formazione per giovani e adulti; luoghi di culto; impianti sportivi; ospedali, strutture ambulatoriali, residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario; residenze per anziani, strutture ricettive per categorie protette; luoghi di aggregazione socio-culturale, oratori e circoli da gioco; istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita di oggetti preziosi e di oro usati.

Di contro il ministero dell'Economia e delle finanze ha proposto una distanza, uniforme per tutto il territorio nazionale, pari a 250 metri dal luogo sensibile, misurato come distanza pedonale, secondo le regole del codice della strada, abbinato ad un altro parametro cosi detto di densità” che eviti la presenza di troppi punti di gioco nella stessa zona, di 200 metri fra un punto di gioco ed un altro (come avviene attualmente per la distanza fra rivendite di tabacchi).  Un parametro sarebbe applicabile in caso di apertura di nuovo punto gioco, non potendosi applicare a punti di gioco già operanti.

I tecnici del Mef quindi hanno ritenuto “ingiustificato” l’allargamento senza reali motivazioni delle tipologie di luoghi sensibili, confermando invece  le scuole secondarie inferiori e superiori (con esclusione delle scuole primarie, materne e i nidi d’infanzia, e le università), le strutture sanitarie che ospitano centri di recupero per le dipendenze.

Quanto ai limiti orari per il Ministero è risultata centrale l'individuazione di un unico orario di funzionamento degli apparecchi da gioco su tutto il territorio nazionale, con uno stop nelle ore prossime all’entrata e uscita dalle scuole (dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 12 alle 15).

Poi va raggiunta un'uniformità di vedute anche in merito alla certificazione dei locali di gioco,  con l'innalzamento della qualità anche tramite la formazione continua dei gestori e degli esercenti, e alla riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento.

A suo tempo per le Regioni appariva necessario fondare “la pianificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco su analisi preliminari dell'Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, previa consegna dei dati necessari da parte dell'Agenzia dogane e monopoli".

Resta quindi da vedere quante di queste considerazioni verranno riproposte, sia nel confronto interno fra le Regioni sia, successivamente, nell'interlocuzione con il ministero dell'Economia e delle finanze.

Al momento, non sono ancora stati fissati incontri ufficiali.

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