Quali saranno le tempistiche per l'attuazione del riordino del gioco pubblico?
La domanda rimbalza fra gli addetti ai lavori del settore e le voci si rincorrono, ma ora sembrano ora i contorni sembrano definirsi più nettamente.
Al momento, l'orizzonte più “certo” (o quantomeno possibile/probabile) sembra essere quello definito dal sottosegretario all'Economia, Federico Freni, per la riforma del comparto fisico, ipotizzando un periodo di “almeno sei mesi”, vista anche la necessità di portare avanti il tavolo tecnico aperto fra il ministero dell'Economia e delle finanze e i rappresentanti delle Regioni per discutere in primis della possibilità di farle partecipare agli utili derivanti dal gioco, che dovrebbe tornare a riunirsi il 18 marzo, secondo quanto apprende GiocoNews.it, dopo la riunione di ieri, 4 marzo, dedicata prettamente alla distribuzione dei punti gioco e degli apparecchi sul territorio.
Ma quella appena iniziata potrebbe essere la settimana dell'approvazione definitiva in Consiglio dei ministri dello schema di decreto attuativo del riordino del gioco online, che solo pochi giorni fa ha ricevuto il parere positivo della commissione Finanze del Senato, dopo la lunga serie di audizioni degli stakeholder del settore, che hanno espresso vari punti di vista, non si sa ancora se effettivamente capaci di incidere sulle convinzioni fin qui maturate dalla maggioranza parlamentare e di Governo
E al momento non è dato sapere neppure se e quanto verranno prese in considerazione le osservazioni presentate dalle stesse commissioni, con in testa Massimo Garavaglia (Lega), presidente di quella deputata alle Finanze, che ha rilevato come il costo delle concessioni fissato a 7 milioni sia eccessivo e che sembri fatto apposta per "fare fuori" dal mercato le piccole e medie imprese.
Sembra che l'Esecutivo Meloni abbia deciso di tirare dritto e di portare il decreto attuativo per il riordino del gioco online in Consiglio dei ministri già questa settimana o al massimo la prossima, come annunciato dal vice ministro all'Economia, Maurizio Leo, intervenendo all’evento della Consob “Soffitti di cristallo e muri di gomma” per la leadership femminile, nella giornata di ieri, 4 marzo.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, nei prossimi giorni in Consiglio dei ministri potrebbero arrivare il decreto di riforma della riscossione e quello definitivo di riordino dei giochi online, nell'ambito della messa a terra della riforma fiscale, dopo il sì in prima lettura pronunciato lo scorso dicembre.
“Nel primo troverà spazio anche la semplificazione della rateizzazione delle cartelle, con la possibilità per chi è in comprovate difficoltà economiche, di ottenere una dilazione di pagamento fino a 120 rate mensili (in pratica in dieci anni).
All'interno del secondo decreto legislativo troverà spazio anche l’avvio della gara per la concessione del gioco del Lotto che scade a novembre del 2025. Le commissioni Finanze di Camera e Senato hanno chiesto che il Governo metta nero su bianco che l’incasso per la concessione sia almeno di 1 miliardo di euro. Soldi che dovranno servire alla riduzione delle tasse (confluiranno nel fondo per l’attuazione della delega)”, come riportato anche sulle paginedella nostra testata.
A tal proposito, ricordiamo che la commissione Finanze del Senato nell'esprimere il suo parere favorevole sul decreto per la riforma del gioco online ha chiesto all'Esecutivo, oltre che di abbassare l'una tantum di 7 milioni di euro per partecipare al bando sul gioco online, anche di valutare l'opportunità di introdurre la liquidità condivisa per il poker online, come pure alcune disposizioni, sempre al ribasso, in merito ai costi che i punti vendita ricarica devono sostenere, “al fine di garantire una maggiore concorrenza del mercato e possibili maggiori effetti di gettito per lo Stato garantendo, altresì, l'equilibrio economico-finanziario del contratto di concessione”. Altra puntualizzazione, quella sull'accelerazione dei tempi sul riordino del gioco fisico.
LA CONDIZIONE SUL GIOCO DEL LOTTO - In dettaglio, le due condizioni poste chiedono che il Governo provveda "ad introdurre nel decreto legislativo in esame una apposita norma che disponga l’avvio senza indugio da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli della procedura di affidamento, nel rispetto dei princìpi e delle regole europee e nazionali, della gestione del servizio, nelle sue diverse forme, anche a distanza, del gioco del Lotto automatizzato e degli altri giochi numerici a quota fissa, prevedendo tra l’altro: una durata della concessione pari a nove anni, non rinnovabile; una selezione basata sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e, quanto alla componente prezzo, una base d’asta, per le offerte al rialzo, pari ad almeno 1 miliardo di euro; l’eventuale versamento del prezzo indicato nell’offerta del concorrente risultato primo in graduatoria anche in più rate, ancorate comunque in primo luogo al momento dell’aggiudicazione e a quello dell’effettiva assunzione del servizio del gioco da parte dell’aggiudicatario; l’eventuale inserimento di clausole, nel bando di gara, anche in ordine alla misura dell’aggio del concessionario; l’eventuale previsione, nel bando di gara, di ogni altra clausola utile anche facendo riferimento a quelle già utilizzate nell’occasione dell’ultima gara in materia".
LA CONDIZIONE SUI GRATTA E VINCI - Con la seconda condizione si chiede che il Governo provveda "ad introdurre nel decreto legislativo in esame una apposita norma che disponga l’avvio senza indugio da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli della procedura di affidamento, nel rispetto dei princìpi e delle regole europee e nazionali, della gestione del servizio, nelle sue diverse forme, anche a distanza, del gioco del 'gratta e vinci'".