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Riordino gioco, testo legge delega in Cdm entro la metà di marzo

28 febbraio 2022 - 09:51

Secondo quanto apprende GiocoNews.it, la bozza di legge delega sulla riforma del gioco pubblico dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri entro la metà di marzo.

Scritto da Fm

Si stringono i tempi per l'arrivo della bozza di legge delega sulla riforma del gioco pubblico all'esame del Consiglio dei ministri.

Secondo quanto apprende GiocoNews.it, il testo dovrebbe essere calendarizzato entro un paio di settimane, quindi entro la metà di marzo.

L'iter del testo quindi sembra destinato a procedere abbastanza celermente dopo il sì incassato dalla Ragioneria dello Stato e con l'avvio, in parallelo, di un gruppo di lavoro sui decreti attuativi.

Poi, ovviamente, sarà il Parlamento a dettare i tempi, che si auspicano brevi, visto che, come ribadito dal sottosegretario all'Economia Federico Freni, “il riordino è essenziale perché è prodromico al rinnovo delle concessioni”.

 

Un atto fondamentale per preservare i volumi di fatturato dell'industria, il gettito per l’Erario, la forza lavoro occupata connessi al settore del gioco, ed anche per assicurare un efficace contrasto alla criminalità organizzata ed ai suoi tentativi di infiltrazione in esso. Anche alla luce degli “spazi all’illegalità” aperti a causa delle leggi regionali e comunali 'espulsive' e, successivamente, dalla chiusura dei punti vendita di gioco pubblico a causa della pandemia, come sottolineato dallo stesso Freni.
 
Ugualmente importante è “far sì che gli operatori e i giocatori riacquistino totale la fiducia nel sistema regolatorio”, che possano avere un orizzonte certo e stabile al quale guardare, per programmare investimenti che abbiamo un ritorno e che non siano compromessi da distanziometri e limiti orari a macchia di leopardo e magari retroattivi.
 
Il testo che approderà in Consiglio dei ministri conferma in larghissima parte l'impianto originario contenuto nella prima bozza che era circolata, con qualche integrazione e qualche taglio.
In particolare, è stato introdotto un regime per la gestione dei casi di crisi del concessionario così da garantire la continuità del servizio erogato, cancellato il riferimento agli oneri statali, originariamente previsti in 2 miliardi di euro nel 2022 e un miliardo dal 2023 ed è stata depennata la previsione di una compartecipazione dei Comuni al gettito erariale del gaming, una questione che era stata ampiamente dibattuta.
Nella versione finale della bozza, è infatti previsto che i Comuni partecipino al procedimento di pianificazione della dislocazione locale della rete di raccolta che dovrà fondarsi sull’equilibrio del complessivo dimensionamento dell’offerta e la distribuzione sul territorio dei punti di gioco che risulti sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale e dei controlli che possono essere in concreto assicurati dalle autorità a ciò preposte.
 
L'obiettivo resta dunque quello di introdurre, sull'intero territorio nazionale, regole trasparenti e uniformi per l’esercizio del gioco, nonché di tutelare il giocatore attraverso misure destinate a rafforzare quelle già in vigore per la salvaguardia dei soggetti maggiormente vulnerabili, dei minori e di coloro che sono affetti da disturbo da gioco d’azzardo.
 
Inoltre, la “sicurezza” verrà maggiormente garantita mediante il rafforzamento della disciplina di contrasto a ogni forma di gioco illegale, la razionalizzazione, la semplificazione del sistema sanzionatorio e la predisposizione di un sistema strutturato di vigilanza e di controllo dei giochi.
 

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