Sospendere le normative regionali che minacciano di far saltare il sistema statale del gioco per poi valutare insieme la riscrittura delle regole per un riordino omogeneo del settore. È questa, in estrema sintesi, la proposta avanzata dal sottosegretario all'Economia, Federico Freni, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, attraverso la lettera inviata al presidente Massimiliano Fedriga, che lo stesso sottosegretario aveva anticipato nei giorni scorsi durante il suo ultimo intervento pubblico.
Non una soluzione definitva, dunque, ma un mero palliativo, per evitare il declino e far saltare l'intero sistema, con tutte le conseguenze del caso, non solo per l'industria e per l'Erario, ma anche in termini di ordine pubblico e salute.
"Considerato che nei prossimi mesi diverse normative regionali spiegheranno i propri effetti sui territori, credo potrebbe essere opportuno valutare, in attesa di un concertato ed omogeneo riordino del settore, una prudente attesa, diretta a salvaguardare in uno i livelli occupazionali, la continuità del settore e le entrate erariali", scrive Freni nella missiva.
E ora si attende la risposta della Conferenza delle Regioni e del suo leader Fedriga, a poco più di un mese di distanza dall'importante scadenza imposta dalla legge regionale del Lazio. Con il sottosegretario che illustra nei dettagli le ragioni della proposta governativa e le necessità, ricordando il percorso avviato del riordino, attraverso la legge delega, attesa sui banchi del Consiglio dei ministri.
"Per offrire al settore una disciplina adeguata - scrive il sottosegretario - credo sia necessario attendere l'attuazione dello schema di legge delega che prevede, tra i criteri direttivi, l'introduzione di norme tese a garantire l'applicazione di regole trasparenti e uniformi nell'intero territorio nazionale, garantendo forme vincolanti di partecipazione dei comuni competenti per territorio al procedimento di autorizzazione e di pianificazione che tenga conto di parametri di distanza da luoghi sensibili validi per l'intero territorio nazionale, della dislocazione locale di sale da gioco e di punti vendita in cui si esercita come attività principale l'offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, nonché in materia di installazione degli apparecchi idonei per il gioco lecito, comunque con riserva allo Stato della definizione delle discipline regolatrici nel frattempo emanate a livello locale che risultino coerenti con i principi delle norme in attuazione sopra enunciati".
"Nella stessa ottica - aggiunge il sottosegretario - in sede di attuazione della delega sarà garantito il principio di leale collaborazione tra Stato ed enti locali, prevedendo che, ferme le rispettive attribuzioni in materia legislativa e regolamentare, gli enti territoriali operino in materia di giochi pubblici in base al principio di leale collaboraizone, anche mediante intese ed accordi, anche in sede dell'organo istituzionale di confronto per eccellenza quale la Conferenza Unificata".
In quest'ottica, il delegato del governo al gioco pubblico si rende disponibile per valutare insieme alla Conferenza "tutte le soluzioni che possano garantire, nel rispetto rigoroso dell'autonomia di ciascun Ente, un coordinamento interregionale idoneo a preservare il generale obiettivo delle uniformità e della chiarezza regolatoria, la salvaguardia degli interessi dei minori e della salute, nonché la concorrenzialità dell'intero mercato".