Sostegni alle imprese, nel nuovo Dl Cig 'scontata' per le sale gioco
Per il Dl sostegni approvato dal Cdm anche i gestori di sale gioco che sospendono o riducono l’attività ricorrendo alla cassa integrazione sono esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale.
Ricorso alla cassa integrazione scontato per hotel e agenzie di viaggio, ristoranti, bar, mense e catering, parchi divertimento, stabilimenti termali, discoteche, sale da ballo e sale giochi e bingo, ma anche per i musei e radio taxi.
Questa è una delle misure incluse nel decreto legge "Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico" approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta di oggi, 21 gennaio.
In base al provvedimento, i datori di lavoro che, dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, sospendono o riducono l’attività ricorrendo agli ammortizzatori sociali, sono esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale. Questa ammonta al 9 percento della retribuzione per le richieste di Cig fino a 52 settimane; al 4 percento per chi utilizza il Fondo di integrazione salariale. Per il 2022 a questa misura sono destinati 80,2 milioni di euro.
Ci sarà anche un Fondo per il rilancio delle attività economiche a sostegno del commercio al dettaglio, istituito presso il ministero dello Sviluppo economico.
In questo caso gli aiuti sono in forma di contributo a fondo perduto e per accedervi le imprese devono presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni e aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30 percento rispetto al 2019.
Questi i criteri di riparto delle risorse: il 60 percento è destinato ai soggetti con ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 non superiori a 400 mila euro; il 50 percento ai soggetti con ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 superiori a 400 mila euro e fino a 1 milione; il 40 percento i soggetti con ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 superiori a 1 milione e fino a 2 milioni.
Agli organizzatori di feste e cerimonie, ristoranti e attività di ristorazione mobile, bar e altri esercizi simili senza cucina, gestione di piscine andranno 40 milioni di euro. Potranno fare richiesta di ristori le attività che presentano cumulativamente i seguenti requisiti: nell'anno 2021, hanno subito una riduzione del fatturato non inferiore al 40 percento rispetto al fatturato del 2019; hanno registrato, nel periodo d'imposta 2021, un peggioramento del risultato economico d'esercizio in misura pari o superiore alla percentuale definita con il decreto del ministro dell’Economia e delle finanze numero 73 del 2021.